Fare Cinema
banner430X45

VENEZIA 78 - Presentato "Il Teatro Vive solo se Brucia"


VENEZIA 78 - Presentato
Un picaresco viaggio nella memoria del nostro Paese attraverso i ricordi della famiglia Carrara. Il documentario diretto da Marco Zuin, prodotto da Ginko Film e cofinanziato dalla Regione del Veneto, racconta l’epopea dei teatri viaggianti.

C'è stato un tempo in cui il teatro andava alla ricerca del suo pubblico.
Il documentario Il teatro vive solo se brucia del regista Marco Zuin, vuole raccontare l’epopea dei teatri viaggianti in l’Italia, dal primo dopoguerra fino all’avvento della televisione. Un patrimonio artistico mai raccontato al cinema, che avrà la voce di Titino, ultimo erede della famiglia di teatranti più longeva in Italia, da più di dieci generazioni: i Carrara.
Tra le due guerre il loro teatro mobile risale la penisola in lungo e in largo: da quell’originale prospettiva, hanno assistito al radicale cambiamento del Paese, passato dalle macerie del
secondo conflitto mondiale al benessere economico del “boom” degli anni ’60.

La riprese del documentario, prodotto da Ginko Film e cofinanziato dalla Regione del Veneto, sono in corso e finiranno in dicembre. Dopo il Museo internazionale della maschera Amleto e Donato Sartori di Abano Terme (Padova), dove sono state realizzate le più importanti maschere per le rappresentazioni curate da Strehler, De Bosio, Dario Fo, Ferruccio Soleri e anche per il nostro Titino, la troupe ha lavorato nelle sale della Biblioteca Civica Bertoliana di Vicenza. Qui è conservato l’archivio che documenta l'attività della compagnia dal 1975, anno in cui è stata fondata con il nome di La Piccionaia.
Tramite i ricordi di questa famiglia, il film vuole ricostruire non solo l’ultima stagione di un teatro popolare che non c’è più, ma anche usi e costumi di un’Italia prima contadina e poi sempre più società dei consumi.

"Attraverso una materia cinematografica viva e inedita verranno prodotti significati nuovi, indaghiamo come eravamo, una memoria del passato, per trovare una base essenziale per capire il presente" - spiega Marco Zuin, autore de "La sedia di cartone", "Niente sta scritto", "Hoa", Le storie che saremo e del recente "L’anno dei sette inverni" per il Teatro Stabile del Veneto - "un confronto, mai nostalgico, tra un tempo trascorso e il contemporaneo. I Carrara sono figli del mondo e cambiano con lui.

"Il teatro ripropone alle nuove generazioni la vita come trasformazione individuale e collettiva" - afferma Chiara Andrich di Ginko Film - "per questo abbiamo deciso di produrre un racconto di formazione, umano e professionale, e al contempo di trasformazione, sociale e culturale, dell’Italia: parla della vita di Titino e della sua peculiare attività professionale ma, in realtà, parla di noi".

02/09/2021, 18:55