Fondazione Fare Cinema
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Ana Teresa Fernandez


Regia: Michele Di Salle
Anno di produzione: 2013
Durata: 28'
Tipologia: documentario
Paese: Italia
Produzione: Hullabaloop, Limited Music Trade
Distributore: n.d.
Data di uscita: n.d.
Formato di ripresa: HD
Formato di proiezione: HD, colore
Titolo originale: Ana Teresa Fernandez

Sinossi: “Racconto lo stereotipo onnipresente della donna contemporanea secondo lo sguardo maschile: vergine e prostituta allo stesso tempo".

Ana Teresa Fernandez è messicana, è giovane, ha un passato da nuotatrice professionista, fa surf e divide la sua opera tra pittura iperrealista e videoinstallazioni, che divengono spesso oggetto delle sue tele.
Vive tra il Messico e San Francisco, a Mission, nel quartiere messicano insieme al suo fidanzato.
La vita di Ana si divide tra il suo studio, una rimessa per barche sulla costa davanti all’oceano, l’insegnamento al San Francisco Art Institute, Ocean Beach per surfare quasi tutte le mattine all’alba e la milonga dove balla il tango ogni mercoledì sera.
Ana è arrivata negli Stati Uniti dal Messico quando aveva 11 anni, a causa del lavoro del padre – medico – che portò tutta la famiglia a San Diego; si è sempre continuata a ritenere una pittrice messicana. La cifra del suo lavoro è data dal raccontare con grande ironia gli stereotipi riguardanti la donna nel mondo occidentale (ma anche con riferimenti alla cultura latina): Ana ha imparato presto la doppia morale imposta alle donne e la loro sessualità. Il suo lavoro è la rappresentazione e la denuncia di tale immaginario folcloristico delle donne messicane, che lei stessa contrasta vestendo con abiti totalmente neri: piccolo simbolo usuale della prosperità americana e simbolo della tradizione messicana che vuole le donne portare un vestito nero per un anno, dopo la morte del congiunto.
Anche se i suoi dipinti hanno la figura femminile come protagonista principale, questa è sempre con il volto nascosto. Mai alcuna espressione facciale in uno dei suoi dipinti, questo è il gesto dell'artista che ci ricorda ancora una volta la realtà delle donne come oggetto casalingo. La sessualità presente nei suoi dipinti ruota attorno a questo tipo di sottomissione, come un atto di ribellione.
Nella serie “Pressing Matters” (questioni urgenti), raffiguranti donne eleganti impegnate in umili mansioni, Ana Teresa racconta alcune delle storie legate all’immigrazione americana.
In “erasing the borders” la figura di Ana è mostrata mentre dipinge di bianco il confine tra Messico e Stati Uniti.
In “Ablution”, forse uno delle serie più suggestive, immerge la sua figura femminile -completamente vestita - in acqua, usando questa come metafora di purezza.
Ana Teresa si occupa anche di video installazioni di carattere onirico dove l’acqua è per l’appunto un elemento ricorrente; spesso l'oggetto è uno specchio d'acqua: una piscina, una vasca da bagno, le secche inquinate del Pacifico sul confine Usa/Messico tra San Diego eTijuana.

Sito Web: http://

Ambientazione: San Francisco (USA)

Note:
Ana Teresa Fernandez” è parte del progetto “I Am”, una serie di documentari su nuovi artisti contemporanei da tutto il mondo; questa storia è girata a San Francisco, USA .

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