Fondazione Fare Cinema
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La Mela Rossa


Regia: Giovanni Princigalli
Anno di produzione: 2014
Durata: 20'
Tipologia: documentario
Genere: docufiction
Paese: Italia
Produzione: Heros Fragiles
Distributore: Les Films du 3 Mars
Data di uscita: n.d.
Formato di proiezione: DV, colore
Titolo originale: La Mela Rossa
Altri titoli: Testa e Piedi - La Pomme Rouge

Sinossi: Un primo giorno di scuola, un primo amore e la scoperta del razzismo. Due ragazzini Rom interpretano loro stessi, improvvisano e reinventano il loro quotidiano, tra le baracche, l'autostrada e gli alti palazzi della periferia. La spiaggia è il loro rifugio, dove vanno ad elemosinare ma anche a giocare tra i rumori ed i suoni del mare e del vento.

Sito Web: http://

Ambientazione: Bari

"La Mela Rossa" è stato sostenuto da:
Apulia Film Commission: 7.342 euro (Apulia International Film Fund)


Libri correlati:
"Quaderni Gitani"
di , 2014
Il cofanetto raccoglie 3 documentari + Libro:
1- Japigia Gagi (2003, 59’)
Opera prima di Giovanni Princigalli, premiato dalla society of visual anthropology, è un documentario realizzato vivendo per più di un anno in un campo illegale di baracche ai margini del rione Japigia di Bari: matrimoni, sogni, lotte, resistenze, diritti, vita e fine di una comunità ai margini di una periferia urbana.
2- La Mela Rossa (2014, 20’)
Una docufiction premiata ai rencontres cinématographiques de Dignes-les-Bains. Racconta di un primo giorno di scuola e di un primo amore e la scoperta del razzismo. Due ragazzini Rom interpretano loro stessi, improvvisano e reinventano il loro quotidiano, tra le baracche, l’autostrada e gli alti palazzi della periferia. La spiaggia è il loro rifugio, dove vanno ad elemosinare ma anche a giocare tra i rumori ed i suoni del vento e del mare.
3- Ligia (2014, 21’)
Ritratto di Ligia, moglie del portavoce della comunità, che racconta della figlia in prigione, della vita nei campi e del desiderio di avere un casa di 15 anni passati nelle baracche.

prezzo di copertina: 13,00


Note:
Questa breve docu-fiction, è stata girata dal regista 11 anni dopo nella stessa comunità dove realizzato il suo primo documentario, "Japigia Gagi", dove filmò tra le atre cose anche il battesimo dell'allora neonata Giuly.

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