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Titanus. Cronaca familiare del cinema italiano


Autore: Sergio Grmek Germani, Simone Starace, Roberto Turigliatto
Casa editrice: Edizioni Sabinae
Anno: 2014
ISBN: 9788898623136
Tipologia: Saggio
Pagine: 440
Prezzo: 25,00 €

Descrizione: Casa di produzione cui la famiglia Lombardo ha dato vita e forma, la galassia Titanus oltrepassa i confini dettati dai suoi presidenti e non si lascia riassumere in una definizione, tantomeno in un film. Il suo essere al contempo il risultato di una volontà precisa e il precipitato di un insieme di opportunità, accolte di volta in volta, fa della sua storia uno splendido prisma attraverso cui leggere il cinema italiano. Questo è il desiderio che ha mosso il Festival del film Locarno a intraprendere l’impresa di riassumere una delle più grandi “fabbriche di sogni” in un insieme di titoli che da soli ne raccontano la ricchezza. A fianco della proposta retrospettiva ci è sembrato ugualmente importante proporre non tanto un percorso ragionato e concentrico, ma un insieme di suggestioni, di riflessioni e di materiali capaci di allargarne le prospettive.
Così, ad esempio, nella ricca e articolata cronologia che accompagna questo libro si vede scorrere l’elenco impressionante di registi, attori, sceneggiatori i cui film sono stati lanciati dal
famoso “scudo” luccicante. Dai viaggi, le azioni, i contratti e gli incontri di Lombardo padre e
Lombardo figlio, emerge una storia diversa del cinema italiano, dove più che le genealogie
dominanti contano i passaggi di consegne, le discontinuità tra pratiche alte e basse, la riscoperta di alcuni generi come luoghi fondatori dell’identità di un popolo. L’osmosi tra arte e società è l’asse su cui la Titanus più ha operato: i melodrammi di Raffaello Matarazzo, le
commedie di Dino Risi, o ancora i “musicarelli” – per non citare che alcuni modelli forti –
hanno contribuito a formare un’identità nazionale di cui il cinema è stato matrice e specchio.
In questa direzione “il cinema Titanus” è fin dal suo esordio plurale e poliedrico, la casa di
produzione nata a Napoli opera seguendo più linee, talvolta in contrasto tra loro. Immagine
di un territorio da sempre diviso nelle sue culture e nei suoi linguaggi, la Titanus prende il
via in un contesto geografico e culturale ben preciso per allargarsi subito, procedendo per
innesti e trapianti. Come bene emerge dai vari saggi che compongono il presente volume, leggere la storia del cinema italiano attraverso questa prospettiva significa mettere in luce piste non sempre illuminate a dovere dalla critica: l’arte di Valerio Zurlini ha più spazio di quella di Roberto Rossellini, l’opera di Matarazzo o di Alberto Lattuada prevale sui film di Federico Fellini o di Michelangelo Antonioni.