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Festival Internazionale FILMMAKER Doc11


L’appuntamento con la ventiseiesima edizione del Festival Internazionale FILMMAKER č a Milano dal 21 novembre al 3 dicembre 2006.


Festival Internazionale FILMMAKER Doc11
"Milano Che Ingoia" di Antonella Grieco
Il festival, diretto da Silvano Cavatorta, nel corso degli anni č stato un importantissimo trampolino di lancio per molti giovani autori che si sono poi distinti nel panorama nazionale e internazionale.
Registi come Silvio Soldini, Paolo Rosa, Daniele Segre e in anni piů recenti Giovanni Maderna, Antonio Bocola, Paolo Vari, Alina Marazzi, Michelangelo Frammartino, Federico Rizzo, hanno presentato proprio a FILMMAKER i loro primi lavori.
Grande attenzione, come sempre, viene dedicata al cinema documentario, tanto che da undici anni a questa parte il festival ha arricchito il proprio titolo con il suffisso Doc, cosě come viene ribadito il sostegno alla produzione per i giovani autori selezionati nel progetto produttivo PAESAGGI UMANI e presentati in anteprima nei primi giorni della manifestazione.
Confermata anche la sezione retrospettiva che ogni anno viene ospitata al Cinema Gnomo nella seconda settimana del festival e che in questa edizione č dedicata al regista austriaco Ulrich Seidl.
FILMMAKER Doc si articola in cinque sezioni principali:
- Concorso internazionale sui temi del lavoro e del sociale
- Paesaggi Umani: la presentazione dei film che hanno ottenuto un aiuto alla produzione dal Festival, da Club Vita e Vita non profit magazine, da Kodak Augustus e dal Comune di Sesto San Giovanni - Assessorato alla Cultura, Sport e Politiche giovanili
- Retrospettiva dedicata al regista austriaco Ulrich Seidl e workshop
- FuoriFormato, sezione non competitiva con due serate speciali dedicate una a Mario Soldati, e l’altra a Dadamaino e un’estensione che propone in MilanoMetropoli una sorta di panoramica sul lavoro di registi milanesi
- Luoghi del femminile, progetto produttivo a cura di Train de Vie e FermoImmagine
Il festival ospita inoltre un workshop con il regista austriaco Ulrich Seidl che si terrŕ venerdě 1 dicembre dalle 16 alle 19.00 presso il Cinema Gnomo, Via Lanzone 30/a – Iscrizione 10 euro.

CONCORSO INTERNAZIONALE PER VIDEO E FILM SU LAVORO E TEMI SOCIALI
Dieci i film in concorso, selezionati sulla base di circa 230 titoli pervenuti a partire dal marzo scorso.
Tre i premi (il primo di 5.000 euro, il secondo – premio Fnac- e il terzo entrambi di 1.250 euro) che verranno assegnati dalla Giuria composta da Gianni Biondillo (scrittore), Anna Milani (sindacalista), Emiliano Morreale (studioso e critico del cinema), Marina Spada (regista), Alessandro Signetto (presidente dell’associazione Doc/it), Gianmarco Zanrč (Fnac).
Questi i titoli dei film in concorso:
- Aarne di Mervi Junkonnen (Finl 2005, col. 16’)
La regista finlandese, vincitrice del premio Fanc nella scorsa edizione con About a Farm, in questo nuovo film mostra la vita di un anziano costretto alla solitudine nella sua villetta, tra gatti selvatici e il continuo sfrecciare degli aerei lontani.
- Confini d’Europa di Corso Salani (It 2006, col. 108’)
Episodio1 Ceuta e Gibilterra; Episodio 2 Rio de Onor. Diario quasi intimo di Corso Salani che lancia uno sguardo sulla nuova Europa, attraverso giovani donne che vivono sulla loro pelle, a lungo accarezzata dalla ripresa, i conflitti del nuovo secolo.
- Il Etait une fois… di Joseph Peaquin (It 2006, col. 63’)
Il documentario di Peaquin č un metaforico ritorno alle origini in cui la passione per la cucina di montagna unisce una coppia di anziani. Il loro modo di mangiare riflette una vita semplice, capace di cogliere il gusto persino nelle bucce delle rape.
- Hors les murs di Alexandre Leborgne, Pierre Barougier (Fr 2005, col. 82’)
Un documentario affidato in prima persona alle voci dei detenuti della prigione senza muri di Iwahig, costruita dai coloni statunitensi nelle Filippine. Questa forma di detenzione unica fa sě che i detenuti, pur avendo le proprie famiglie vicino, provino un continuo senso di colpa per i crimini commessi.
- House and Desert di Anna Faroqhi (Grem 2005, col. 57’)
Lo scottante tema Israele-Palestina č affrontato da un punto di vista nuovo. Anna Faroqhi passa in rassegna gli svariati modi d'abitare dei cittadini dello stato d'Israele: da una villa signorile fino a un garage abbandonato.
- Klingenhof di Beatrice Michel (Ch 2005, col. 84’)
Il centro dell'azione č un cortile in Zürichs Kreis 5 dove si concentra uno spaccato della moderna societŕ multietnica svizzera. Le stagioni trascorrono e le vicende degli inquilini dalle origini culturali diverse si intrecciano alla ricerca delle proprie radici familiari ed esistenziali.
- Le Preparateur di Noelle Pujol (Fr 2006, col. 37’)
Il documentario della video artista Pujol ci mostra da vicino l’affascinante e inquietante lavoro dell'imbalsamatore. La riflessione sull'uomo che trasforma la natura in sua creazione si apre a una pluralitŕ di letture, diventando metafora dell’operazione della documentarista stessa sulla realtŕ.
- Odessa di Bruno Oliviero e Leonardo Di Costanzo (It 2006, col. 67’)
Parcheggiati nel porto di Napoli, i marinai della nave da crociera ucraina Odessa sono prigionieri di una vicenda storico-burocratica assurda che impedisce loro di sbarcare. Attraverso la narrazione di questi fatti drammatici il documentario si eleva a favola epica sull'impotenza umana.
- The Other Side di Bill Brown (Usa 2006, col. 43’)
Il documentario racconta il viaggio del regista lungo il confine tra gli Stati Uniti e il Messico. A partire da un diario di viaggio, Bill Brown approda a una riflessione metafisica sull'illusione, a tratti magica a tratti sconvolgente, della definizione di confine.
- La rieducazione del collettivo Amanda Flor (It 2006, col. 96’)
Uno studente universitario ingenuo e apatico č costretto improvvisamente a mantenersi lavorando in un cantiere edile, un ambiente di lavoro a lui estraneo che lo sporca fuori e dentro e lo trasforma in un uomo squallido e opportunista.

PROGETTO PRODUTTIVO “PAESAGGI UMANI”
Quest’anno sono sette i film che hanno ricevuto un aiuto alla produzione da Filmmaker e da Vita non profit magazine, associazione che pubblica un periodico sui temi del volontariato, da Kodak Augustus e dal Comune di Sesto San Giovanni - Assessorato alla Cultura, Sport e Politiche giovanili.
A partire da un centinaio di progetti la commissione esaminatrice, composta quest’anno da Danielle Sassoon (Club Vita, Vita non profit magazine), Carlo Chatrian (critico), Michelangelo Frammartino (regista), Francesco Virga (produtore) ha premiato i seguenti progetti:
- Lezione di anatomia di Titta Raccagni (It 2006, col. 12’) mette in scena le emozioni di una modella di una classe di anatomia dell'Universitŕ della Terza Etŕ. Loro guardano e lei si lascia guardare. Mentre il corpo č schiavo di quegli sguardi, la mente č altrove…
- Milano che ingoia di Antonella Grieco (It 2006, col. 37’) (Premio Vita non profit magazine) č una conversazione tra Piero e Antonella, due amici e due volti di Milano. Lui ha vissuto la Milano degli anni Settanta, delle ribellioni anarchiche e delle osterie di "ladroni e puttane". Lei partecipa alla rievocazione della vecchia Milano preferendola all’attuale “Milano da bere”.
- Piccole donne crescono di Rita Casdia (It 2006, col. 6’). La femminilitŕ con tutte le sofferenze e le costrizioni sociali che comporta, rappresentata con irriverente inquietudine da Rita, Nina, Carletta e Giuseppina, quattro pupazzi di plastilina animati con la tecnica della stop-motion.
- Le regole del gioco di Francesco Gatti (It 2006, col. 55’). Un giovanissimo scommettitore spavaldo e fortunato prende lezioni dal Professore, giocatore da sempre, che gli insegna l’arte di “vivere senza lavorare”: come sopravvivere in una sala ippica usando la testa, non buttando i soldi, e soprattutto guardandosi da chi vuole solo il suo male.
- Scerbanenco by # di Stefano Giulidori (It 2006, b/n e col. 30’) (Premio Kodak Augustus). Un manuale sulla quadrilogia di Duca Lamberti, scritta da Giorgio Scerbanenco, padre del noir italiano, alla fine degli anni Sessanta. Tornando a visitare i luoghi dei romanzi dell’autore russo, il film ci consegna un ritratto innamorato e partecipe del mondo immaginato dallo scrittore.
- Sesto: le radici di Sabrina Bonaiti (It 2006, b/n e col. 65’) (Premio Comune Cittŕ di Sesto San Giovanni - Assessorato alla Cultura, Sport e Politiche giovanili)
Alla ricerca del nonno paterno, Giorgio torna a Sesto San Giovanni. Sulle tracce della sua famglia questo “detective della memoria" passa dall'ufficio dell'anagrafe al cimitero, alle testimonianze delle persone vissute nelle fabbriche tra le due guerre mondiali, in un’inchiesta in cui ricerca e memoria si intrecciano.
- Sulle vie moderne dell’ipnosi di Julien Delvaux, Paolo Robaudi, Michele Ursi (It 2006, col. 36’). Inchiesta sulla pratica attuale dell'ipnosi, ormai riconosciuta legalmente da medici e psicologi, e tuttavia avvolta in un alone di mistero per quanto riguarda i procedimenti biologici. Ai nuovi studi sull'argomento si mescolano antiche credenze, rinforzate da citazioni cinematografiche.

RETROSPETTIVA L’INFERNO VISTO DA VICINO – IL CINEMA DI ULRICH SEIDL
CINEMA GNOMO Via Lanzone 30/a Milano
29 novembre – 3 dicembre 2005
Dopo le personali di Vittorio De Seta, Chris Marker, Alain Tanner, Johan Van der Keuken, Frederick Wiseman, Errol Morris, Peter Forgaks, Rithy Panh, Luc e Jean-Pierre Dardenne quest’anno Filmmaker propone le opere del regista austriaco Ulrich Seidl e un workshop con l’autore (venerdě 1 dicembre dalle ore 16.00 al Cinema Gnomo).
Per l’occasione verrŕ anche pubblicata una monografia, la prima in Italia, a cura di Luca Mosso e Gaia Giani per le Edizioni Falsopiano.
Provocatorio, rischioso, spietato: il cinema di Ulrich Seidl non lascia mai indifferenti e non certo perché racconti storie sensazionali o ritragga personaggi fuori dal comune. L’unico grande soggetto dei film di Seidl č la normalitŕ, le sue opere – documentari molto “impuri”, un film di finzione, spettacoli teatrali – lavorano intorno alla condizione dell’uomo contemporaneo, lasciato solo da Dio e dalle ideologie e animato da fantasmi interiori di ogni tipo.
A proposito dei suoi film Werner Herzog ha dichiarato “Al cinema, non ho mai visto l’inferno tanto da vicino ”.
Questi i titoli:
- Der ball (Il ballo, 1982)
A Horn, il ballo scolastico č l'evento mondano dell'anno. Seidl, che nella piccola cittŕ č cresciuto, riprende in modo del tutto non ortodosso il momento, svelando le frustrazioni e i conflitti di classe che si celano sotto il cerimoniale.
- Good News: Von Kolporteuren, toten Hunden und anderen Wienern (Buone notizie: venditori di giornali, cani morti e altri viennesi; 1990)
Per raccontare i nuovi schiavi, gli immigrati dell’Est e i loro padroni, i cittadini austriaci, il film segue le vicende del quotidiano Strade di Vienna: da una parte gli immigrati che vendono il giornale, dall’altra i cittadini austriaci che lo comprano per leggerlo a casa, nei loro salotti.
- Mit Verlust ist zu rechnen (Una perdita č da mettere in conto, 1992)
Inverno 1992, frontiera austro-ceca. Josef si rende conto che le provviste lasciategli dalla moglie morta un anno prima si stanno esaurendo e va in cerca di una nuova compagna. Oltre il confine Paula vive sola in una povera casa. Tutto sommato una buona occasione per Josef.
- Die Letzten Männer (L'ultimo uomo, 1994)
Le donne austriache sono troppo emancipate per Karl, insegnante quarantacinquenne divorziato. La ricerca di una moglie ideale lo spinge a rivolgersi alle donne orientali, soprattutto filippine e tailandesi. Le sue ricognizioni si trasformano in un viaggio nei piů riposti fantasmi maschili.
- Tierische Liebe (Amore bestiale, 1995)
Tutti vogliono bene ai propri animali, ma c'č qualcuno che si spinge davvero troppo oltre. I marginali che Seidl racconta con la sua macchina da presa non hanno in comune che l'amore per le bestie e un'insostenibile solitudine.
- Bilder einer Ausstellung (Quadri in mostra, 1995)
L'osservazione di un quadro astratto induce la gente comune a esprimere giudizi stravaganti e sempre lontanissimi da quelli prodotti dai critici e dagli addetti ai lavori. Questa contrapposizione viene usata da Siedl per svelare la persistenza di enormi differenza di classe e di cultura.
- Der Busenfreund (L’amico dei seni, 1997)
A quarant’anni suonati, Renato vive ancora con la madre. Insegnante di matematica, coltiva una vera passione per i seni trigonometrici e per quelli delle donne. La sua ossessione č Senta Berger, attrice austriaca dall’aspetto materno e dal “seno perfetto”.
- Spass ohne Grenzen (Divertimento senza limiti, 1998)
Sguardo analitico e allo stesso tempo ironico sulle persone per cui un parco di divertimento č piů reale della vita stessa. Al centro del film la signora Spohler-Claussen di Hannover, la quale ha messo la sua vita intera al servizio dell’Europa Park, il piů grande della Germania.
- Models (Modelle, 1999)
Lisa, Tanya e Vivian sono tre giovani modelle emancipate e ambiziose, pronte a tutto pur di comparire sulla copertina di un magazine. Davanti alla macchina di Seidl raccontano il lavoro, il sesso, le abitudini quotidiane.
- Canicola (Hundstage, 2001) Gran Premio della Giuria Festival di Venezia 2001
A Vienna č il weekend piů caldo dell'anno. Storie di quotidiana alienazione si incastrano in un film corale che molti critici hanno accostato ad America oggi di Altman. Primo film dichiaratamente di fiction di Seidl, vince il Gran premio della giuria al festival di Venezia 2001.
- Zurlage (Lo stato della Nazione, 2002) di Barbara Albert, Michael Glawogger, Ulric Seidl, Michael Sturminger
Film a episodi firmato dai migliori registi austriaci di documentari: Michael Glawogger ripercorre i confini del paese, Barbara Albert si concentra sulla condizione della donna e Michael Sturminger segue un popolare programma tv. Il lavoro di Ulrich Seidl č il ritratto, grottesco e straziante, di un uomo che vive recluso dietro il cancello della sua villa, preda di un gorgo di paranoie razziste.
- Jesus, du weisst (Gesů, tu sai, 2003)
Sorta di video-confessionale, il film raccoglie le preghiere e le conversazioni con Gesů di alcuni devoti. La signora Ahmat trascorre piů tempo in chiesa che a casa, dove l'aspetta il marito paralizzato. Thomas rivela i suoi segreti, i fantasmi sessuali e il sogno di diventare un eroe. E la signora Bartel invoca poco cattolicamente la vendetta contro il marito fedifrago.

FUORI FORMATO
Vetrina non competitiva per documentari creativi, film saggio, cortometraggi d’autore e film di montaggio da materiali d’archivio che per lunghezza, formato o linguaggio faticano a trovare una collocazione univoca nelle categorie che dominano l’industria dell’audiovisivo.
Nella sezione si possono trovare alcune presenze costanti negli anni: Giuseppe Baresi, Bruno Bigoni, Giovanni Maderna, Corso Salani. E i piů giovani Giorgio Carella e Paolo Cognetti, Vittorio Rifranti, Federico Rizzo, Diego Venezia, Alberto Valtellina e Sergio Visinoni.
Anteprima milanese del film Checosamanca, un lavoro collettivo, composto di tanti diversi materiali, girati da mani differenti, prodotto da Eskimosa e Rai-Cinema.
Da segnalare l’incontro con Gabriele Basilico e Marina Spada Come l’ombra: uno sguardo su Milano tra cinema e fotografia
E ancora: una sera dedicata alla tv di Mario Soldati, con la presentazione del libro Emiliano Morreale Mario Soldati. Le carriere di un libertino, Le Mani Cineteca di Bologna, Bologna-Genova, 2006; un omaggio alla grande pittrice Dadamaino, con la proiezione del suo film Ricerca uno (1961) il video ritratto Dadamaino – L’arte va sempre fatta con le mani di Marina Spada (1999)
Evento speciale il film di Gianfranco Pannone e Marco Piccioni Cent’anni della nostra storia, realizzato in occasione del centenario della CGIL.

LUOGHI DEL FEMMINILE
Per il terzo anno consecutivo Train de vie - Associazione per lo Sviluppo della Donna organizza, in collaborazione con l’Associazione FermoImmagine, “Luoghi del femminile”, sezione del Festival di Filmmaker destinata al cinema femminile.
I due progetti di quest’anno sono di ampio respiro contenutistico e di grande libertŕ stilistica: un piccolo ed elegante prodotto di animazione, Questa notte č volata via, che esprime, nella forma della favola, fantasie e fantasmi legati al tema della generativitŕ femminile e Celeste, un lavoro piů classicamente documentaristico nello stile, ma capace di indagare le storie e le rappresentazioni del sentimento d’amore di quattro donne anziane, connettendole in un delicato affresco, in un’unica commovente testimonianza.

IL FESTIVAL Č SOSTENUTO DA:
Ministero dei Beni e delle Attivitŕ Culturali - Direzione Generale per il Cinema; Regione Lombardia - Direzione Generale Culture, Identitŕ e Autonomie della Lombardia; Provincia di Milano – Settore Cultura; Comune di Milano - Settore Cultura, Settore Tempo Libero / Ufficio Manifestazioni Giovanili; Comune di Sesto San Giovanni - Assessorato alla Cultura, Sport e Politiche Giovanili

FILMMAKER Č REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DI
DOC/it; CLUB VITA – VITA NON PROFIT MAGAZINE; FNAC; CGIL-CISL-UIL Lombardia; AUGUSTUS; KODAK
Istituto Svizzero di Roma – Centro Culturale Svizzero di Milano; Centre Culturel Français de Milan;
Forum Austriaco di Cultura
e con il patrocinio del Goethe Institut e della Pastorale del Lavoro dell’Arcidiocesi di Milano.

20/11/2006