Fondazione Fare Cinema
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Ozpetek ospite al "Festival delle Culture Giovani di Salerno"


Ferzan Ozpetek si racconta: “Sono un regista amatoriale”.


Ozpetek ospite al
Ferzan Ozpetek a Salerno
Ieri sera il Complesso Monumentale di Santa Sofia ha accolto Ferzan Ozpetek per un interessante stage sul suo cinema e la sua carriera.
La sala, gremita di persone, ha salutato con affetto il regista di origini turche. Ferzan ha raccontato del suo profondo amore per il cinema, e scherzando ha detto “in vecchiaia farň sicuramente delle cose brutte, perché pur di continuare a lavorare sarň disposto ad accettare tutto”.
Sul suo approccio al cinema Ferzan, con grande umiltŕ, ma anche con una punta di compiacimento, si č definito “un non professionista, un amatoriale”, che nel suo lavoro mette fondamentale le proprie emozioni. Rispetto al suo futuro di regista, ci ha ventilato l’ipotesi di un progetto americano, di cui non ha voluto dirci di piů, e della voglia di realizzare un piccolo film in Turchia.
Giunto in Italia a 17 anni, sfidando il parere contrario dei suoi genitori che volevano inviarlo a studiare nei piů promettenti Stati Uniti, Ozpetek ha parlato anche del suo essere in bilico tra due nazioni, della fortuna di non aver ricevuto una vera propria educazione religiosa (“la religione l’ho conosciuta attraverso l’arte, le chiese, le sculture, i quadri…”) e di sentirsi perciň libero da retaggi e condizionamenti.
Durante la serata il regista ha ripercorso le tappe fondamentali della propria carriera, soffermandosi su grandi successi come “La Finestra di Fronte” e il recente “Saturno Contro”, ma anche sul controverso “Cuore Sacro”, rivelatosi dopo l’uscita “un film massacrante”, per via delle critiche e dei risultati di botteghino. A posteriori Ozpetek ha detto che, se potesse rifarlo, cambierebbe qualcosa del film, perché il bene, sostiene, “non fa spettacolo”.
Tra amene chiacchiere e clip tratte dai suoi film, il tempo dello stage č trascorso velocemente, ma prima della fine, l’ultima richiesta di un partecipante ci fa capire come i film di Ferzan siano entrati ormai nell’immaginario collettivo: l’ingenuo spettatore ha candidamente ammesso di aver cercato per un’intera giornata nel quartiere ebraico di Roma, la mitica fontana che compare alla fine del film...e Ferzan sorridente e sornione ha risposto “un tempo c’era, ma non esiste piů; abbiamo dovuto ricostruirla”. Magia del cinema!

12/05/2007