Fondazione Fare Cinema
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La produzione del film "In Nome di Maria" rettifica
l'articolo sul Corriere della Sera


La produzione del film
A seguito dell'articolo apparso sul Corriere della Sera ieri 13 marzo a pagina 52, vorremo precisare che il film in oggetto è stato proiettato il 1° febbraio ad una platea composta da esponenti di spicco dell'associazionismo italiano (tra l’altro in una versione non definitiva e con lo scopo di aiutare un dibattito).
Tra gli altri, Luciano Ventura (Legambiente), Donata Lodi (U.N.I.C.E.F. Italia) e Massimo Ciampa (Mediafriends Onlus) che hanno apertamente espresso consenso al regista per il modo in cui il film ha trattato l'argomento.
L'articolo del Corsera laddove si afferma la perplessità espressa sul film dalle associazioni ed addirittura della possibilità che la pellicola possa incrinare i "rapporti diplomatici", è destituita da ogni fondamento e non capiamo da dove abbia origine e da quali fonti dirette.
La pellicola è stata altresì presentata ad una platea di persone che si occupano direttamente di accoglienza e soggiorni terapeutici che hanno suggellato con un applauso di alcuni minuti la proiezione de "In Nome di Maria".
Il film non tratta mai in modo diretto e non sfiora alcun aspetto biografico legato ai protagonisti della vicenda di cronaca del settembre 2006.
Ultima cosa: nell'articolo non viene mai preso in considerazione l'aspetto più importante che non è solo quello artistico (sebbene appaia nella pagina spettacoli ma con un taglio decisamente di cronaca se non addirittura di "gossip") ma il fatto che parte degli incassi saranno devoluti all'ospedale oncologico pediatrico di Kiev.
Il tutto patrocinato da Rai segretariato sociale ma soprattutto dall'associazione italiana Soleterre Onlus (presidente Damiano Rizzi) che avalla il progetto ed alla quale affideremo la parte di ricavato, così da poter eseguire i progetti concordati all'interno dell'ospedale.
Crediamo che chi ha attentamente seguito il film e partecipato alla conferenza non possa in alcun modo sostenere né che la pellicola possa essere causa di un incidente diplomatico né che il principali protagonisti del sociale italiano abbiano mostrato perplessità. Restiamo allibiti davanti alla divergenza tra i commenti del pubblico e l’articolo sopra citato.

La produzione Cineville Entertainment

14/03/2008, 18:21