La realtà politica, sociale e morale dell'Italia
in "Videocracy" di Erik Gandini
Eric Gandini è un regista italiano (di Bergamo) che da tempo vive in Svezia e che accarezzava l'idea di tornare in Italia per raccontare dal Paese natio quello che la televisione (specialmente italiana) ha prodotto negli ultimi trent'anni. E così ha fatto. E' tornato e ha realizzato questo documentario shock in cui si racconta tutto quello che di più becero a cui si può dar vita (come un mostro di Frankstein), dalla totale assenza di meritocrazia alla mancanza di scopi e di obbiettivi dei giovani.
Certo, non è proprio tutto come racconta il regista anche se va certamente premiato l'intento alla
Orson Wells (vi dice niente "
Quarto Potere? ") di spiegare come la tecnologia "affligga" le nostre vite. D'accordo, viviamo tra casalinghe disperate, donzelle scosciate, furbetti palestrati e, già che ci siamo, tra nani e ballerine, ma c'era proprio bisogno di un documentario del genere?
Forse sì, per farci tenere sempre a mente che i furbetti sono in agguato e che la libertà di pensiero e di azione diventa sempre più difficile oggi nel nostro Paese.
Se ci sono state code e quasi resse per entrare alla proiezione, un motivo ci sarà pure. Si sentiva il bisogno di assistere a un racconto del genere e, infatti,
Videocracy è stato un vero trionfo, inaspettato anche dal regista stesso.
Gli effetti culturali prodotti da una società massificata sono ormai devastanti, ma la malvagità del banale e dell'inutile non può trionfare ancora a lungo. Bisogna capire che il divertimento stupido e la cialtroneria a oltranza diventano pericolosi, anzi, orridi. Siamo scivolati nell'orrore sublime, quello più pericoloso e accattivante, quello da cui è difficile tornare indietro. Ma si può, e si deve. E questo è quello che ha voluto mettere in immagini il regista italo svedese.
"
Videocracy": un affresco dei nostri tempi e, purtroppo, della nostra realtà politica, sociale e morale e della volgarità imperante nella cui rete, alla fine, siamo tutti invischiati.
04/09/2009, 21:16
Claudia Verardi