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Libro/film - BELLAS MARIPOSAS, cronaca di un 3 agosto


Salvatore Mereu omaggia il breve racconto di Sergio Atzeni con un film fedele nel testo e nello spirito


Libro/film - BELLAS MARIPOSAS, cronaca di un 3 agosto
Un racconto breve, ultimo lavoro (forse anche non del tutto ultimato) dello scrittore Sergio Atzeni prima di morire: "Bellas Mariposas" (pubblicato da Sellerio) è all'origine dell'omonimo film di Salvatore Mereu, seconda "trasposizione" per il regista dopo "Sonetaula" da Giuseppe Fiori.

Quello di Atzeni è un lavoro molto originale, con la narrazione in prima persona di una giornata estiva "qualunque" da parte di una dodicenne cagliaritana, che si rivolge direttamente al lettore per raccontargli quel 3 di agosto così solito e così speciale, il giorno dell'uccisione del giovane Gigi, "l'innamorato mio" come spesso Caterina definisce il ragazzo.

La chiamata in causa del lettore non è stata affatto mitigata da Mereu, che anzi ha deciso coraggiosamente (scelta vincente) di enfatizzare ancor più questo aspetto, costruendo un finto documentario con la ragazzina protagonista, inseguita da un'invisibile telecamera a cui lei si rivolge commentando le vicende (e a cui anche altri personaggi, in specifici momenti, arrivano a parlare per modificare lievemente la versione dei fatti).

Un gioco surreale che se nelle primissime battute può spiazzare poi coinvolge e diverte. Bravissima Sara Podda a rendere spontanea e credibile la sua "Cate", ben coadiuvata da un cast - come spesso capita nei film di Mereu - perfetto per rendere vivo il "contorno".

Rimanendo fedele il più possibile al testo originario, da cui sono presi gli scoppiettanti dialoghi in un misto sardo-italiano che sullo schermo necessitano di sottotitoli e sul testo scritto rendono un po' faticosa la lettura per chi non conosce le basi di quel dialetto, "Bellas Mariposas" non poteva essere trattato meglio nel suo "passaggio" al cinema.

Portato ai giorni d'oggi, il racconto è invece originariamente ambientato nel 1995 (con la vicina che nella notte canta "Penso positivo" di Jovanotti). "Fare un film sul '95 - ha spiegato Mereu - vorrebbe dire oggi fare un film in costume, con i conseguenti rincari produttivi. Ambientarlo nel 2012 ha semplificato la realizzazione e credo non abbia tolto nulla al testo originario".

16/12/2012, 11:40

Carlo Griseri