L'AngoLo StrAnieRo - CAPTIVE ostaggi nelle Filippine

La storia comincia di notte, quando il gruppo armato Abu Sayyaf rapisce 20 persone sull’isola di Palawan, nelle Filippine. La speranza è quella di trovare turisti ricchi e ottenere dai rispettivi governi un lauto riscatto. Tra i sequestrati, c’è anche la missionaria laica Therese Bourgoine, interpretata dalla straordinaria Isabelle Huppert, e la sua anziana collega filippina Soledad.

Il suo decimo lungometraggio in appena sette anni di attività registica, è un vero e proprio documentario di denuncia realizzato grazie alle testimonianze dei sopravvissuti, dei militari. dei rapitori e di quanti hanno partecipato ad un evento traumatico che ha definitivamente inserito le Filippine nella lista nera delle mete turistiche più pericolose.

Rigoroso e sufficientemente completo nella ricostruzione dei fatti, il film non riesce ad appassionare per la sua incapacità di assumere una posizione chiara nei confronti dei travagli politici dell’arcipelago delle Filippine. Anche la visione del conflitto tra cristiani e musulmani non è molto chiara e viene lasciato sullo sfondo man mano che la storia procede.
Il regista preferisce concentrarsi sulle difficili condizioni di vita degli ostaggi nella giungla filippina alla mercé di calabroni, serpenti, sanguisughe, ragni, formiche, piogge torrenziali e fuoco incrociato. E sui rapporti ambigui che si instaurano tra rapitori ed ostaggi quando si trovano a dover fare i conti con le difficoltà della natura, che rende alla fine tutti gli uomini uguali agli altri.

Un film di grande umanità che non dà una comprensione profonda della gravità dei problemi che affliggono Mindanao, ma almeno ci ricorda che esistono.