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VENEZIA 70 - ISTINTOBRASS, oltre (ma non troppo) il culo


Il documentario di Massimiliano Zanin ripercorre la carriera del regista veneziano


VENEZIA 70 - ISTINTOBRASS, oltre (ma non troppo) il culo
Apologia di Tinto Brass: “IsTintoBrAss” di Massimiliano Zanin (le maiuscole sono nel titolo originale, servono a sottolineare i molteplici livelli di lettura pensati dal regista) ripercorre la carriera del discusso regista veneziano, approfondendo in particolare la sua prima metà di carriera, quella meno nota e più interessante a livello sperimentale e artistico.

Molte le interviste raccolte per ricostruire la storia di Brass: da Gigi Proietti a Serena Grandi, da Franco Nero a Franco Branciaroli, con un paio di ospiti d'eccezione come i premi Oscar Sir Ken Adam ed Helen Mirren. Davvero da riscoprire la prima parte di carriera di Brass, mentre quella degli anni '70 è (quantomeno) controversa, con i kolossal “Salon Kitty” e “Io, Caligola”, quest'ultimo funestato dalle decisioni imposte dal produttore Bob Guccione, che ha estromesso Brass dalla sala di montaggio “espropriandolo” dal film.

La filmografia per cui Brass è più noto, quella da “La Chiave” a oggi, è inevitabilmente il punto debole di una critica che cerca di rivalutarne in toto l'apporto artistico, e infatti anche Zanin si trova costretto in qualche modo a svicolare, puntando l'attenzione sull'estetica del culo e sulla deriva nazionalpopolare dell'icona tv che il regista ha saputo diventare nel corso degli anni '80 e '90.

“Guardando il documentario di Zanin sono tornato con la memoria ad alcuni dei miei film che ho amato particolarmente, come “L'Urlo” ad esempio. Oggi non è più possibile realizzare quel tipo di cinema, né l'ho mai visto fare da altri nel corso di questi anni. Sono contento di tornare a Venezia, soprattutto in un’occasione come questa. È una città mi ha dato l'ispirazione erotica e cinematografica, e molte altre idee che per la maggior parte sono rimaste chiuse nel cassetto. Ho ancora 40 copioni, continuo però a sognare pensando ancora oggi che siano una materia valida sulla quale lavorare”, ha dichiarato il regista veneziano dopo la visione del documentario di Zanin.

Viva Brass, quindi, è il messaggio che arriva dallo schermo. Viva Brass, ottantenne profeta del culo, ma (fortunatamente) non solo quello.

31/08/2013, 10:53

Carlo Griseri