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VENEZIA 70 - MEDEAS, l'esordio USA di Andrea Pallaoro


Scoperto dalla Mostra di Venezia il regista è all'esordio cinematografico


VENEZIA 70 - MEDEAS, l'esordio USA di Andrea Pallaoro
Nel 2012 era stato Roberto Minervini con “High tide”, nel 2013 tocca ad Andrea Pallaoro con “Medeas”: la Mostra di Venezia targata Alberto Barbera torna a scoprire un giovane talento italiano emigrato in gioventù negli Stati Uniti e ora giunto all'esordio registico. Ancora ignoto in patria, Pallaoro ha avuto la chance di accedere a un cast interessante (su tutti Catalina Sandino Moreno e Bryan O'Byrne) per raccontare una storia difficile e delicata.

Due coniugi, cinque figli da sfamare e una fattoria da portare avanti, con i debiti che si fanno sempre più pressanti e un'atmosfera familiare sempre meno idilliaca. Papà è severo e in crisi, mamma è sorda e ha trovato un amante, i ragazzi hanno ognuno i propri problemi, specialmente nel rapporto con la figura paterna.

Un film di pochissime parole, “Medeas”, anche perché in famiglia – causa sordità della mamma – ci si è abituati a comunicare in altro modo. Un film che richiede una grande attenzione e una buona predisposizione per essere apprezzato, ma di cui è impossibile non notare la consapevolezza e la lucidità del regista nel costruire l'inquadratura, con un ottimo lavoro sulla fotografia e un'ancor più meritevole ricerca sul suono (con un pizzico di italianità, Patty Pravo nel walkman della figlia maggiore della coppia, che non guasta).

Se “Medeas” difficilmente potrà incontrare i favori di un largo pubblico (qualora, e non è affatto scontato, dovesse trovare una distribuzione nel nostro paese) sicuramente il nome di Andrea Pallaoro torneremo a sentirlo nel circuito festivaliero.

02/09/2013, 10:20

Carlo Griseri