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TITANUS - Un libro per celebrarne la storia


Al prossimo Festival di Locarno anche una retrospettiva celebra la casa di produzione


TITANUS - Un libro per celebrarne la storia
Un volume speciale, così come speciale sarà la retrospettiva organizzata dal prossimo Festival del cinema di Locarno, celebra la storia di una delle più importanti case produttrici cinematografiche italiane.

"TITANUS. Cronaca familiare del cinema italiano", a cura di Sergio M. Germani, Simone Starace, Roberto Turigliatto, è stato pubblicato dal Centro Sperimentale di Cinematografia e da Edizioni Sabinae.

Casa di produzione cui la famiglia Lombardo ha dato vita e forma, la galassia Titanus oltrepassa i confini dettati dai suoi presidenti e non si lascia riassumere in una definizione, tantomeno in un film. Il suo essere al contempo il risultato di una volontà precisa e il precipitato di un insieme di opportunità, accolte di volta in volta, fa della sua storia uno splendido prisma attraverso cui leggere il cinema italiano. Questo è il desiderio che ha mosso il Festival del film Locarno a intraprendere l’impresa di riassumere una delle più grandi “fabbriche di sogni” in un insieme di titoli che da soli ne raccontano la ricchezza. A fianco della proposta retrospettiva ci è sembrato ugualmente importante proporre non tanto un percorso ragionato e concentrico, ma un insieme di suggestioni, di riflessioni e di materiali capaci di allargarne le prospettive. Così, ad esempio, nella ricca e articolata cronologia che accompagna questo libro si vede scorrere l’elenco impressionante di registi, attori, sceneggiatori i cui film sono stati lanciati dal famoso “scudo” luccicante. Dai viaggi, le azioni, i contratti e gli incontri di Lombardo padre e Lombardo figlio, emerge una storia diversa del cinema italiano, dove più che le genealogie dominanti contano i passaggi di consegne, le discontinuità tra pratiche alte e basse, la riscoperta di alcuni generi come luoghi fondatori dell’identità di un popolo.

L’osmosi tra arte e società è l’asse su cui la Titanus più ha operato: i melodrammi di Raffaello Matarazzo, le commedie di Dino Risi, o ancora i “musicarelli” – per non citare che alcuni modelli forti – hanno contribuito a formare un’identità nazionale di cui il cinema è stato matrice e specchio. In questa direzione “il cinema Titanus” è fin dal suo esordio plurale e poliedrico, la casa di produzione nata a Napoli opera seguendo più linee, talvolta in contrasto tra loro. Immagine di un territorio da sempre diviso nelle sue culture e nei suoi linguaggi, la Titanus prende il via in un contesto geografico e culturale ben preciso per allargarsi subito, procedendo per innesti e trapianti. Come bene emerge dai vari saggi che compongono il presente volume, leggere la storia del cinema italiano attraverso questa prospettiva significa mettere in luce piste non sempre illuminate a dovere dalla critica: l’arte di Valerio Zurlini ha più spazio di quella di Roberto Rossellini, l’opera di Matarazzo o di Alberto Lattuada prevale sui film di Federico Fellini o di Michelangelo Antonioni.

25/07/2014, 10:00

Carlo Griseri