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Note di regia del cortometraggio "La Baracca"


Note di regia del cortometraggio
La baracca ricerca il significato di concetti fondanti della nostra cultura, come la casa e la famiglia, filtrati attraverso la condizione naturale dell’infanzia. La videocamera amatoriale attraverso cui i bambini osservano il mondo rappresenta un occhio cinematografico immaturo ma sincero e un supporto di scrittura degli eventi che rivela una memoria perduta.
Il film gioca su due istanze narranti, una oggettiva esterna e una soggettiva interna. I punti macchina oggettivi, girati in digitale e in alta definizione, sono campi lunghi in cui le figure umane si perdono nel paesaggio, risultando a stento riconoscibili. Questi quadri fissi, anacronistici per la loro stessa qualità video, rappresentano lo sguardo di un cinema che non riesce a cogliere la complessità delle vicende umane. A permetterci di entrare nel racconto è invece la soggettiva di uno dei bambini che guarda il mondo attraverso una videocamera amatoriale in formato Video8/Hi8. La cassetta, in quanto supporto di scrittura, diventa la memoria fisica degli eventi, il suo smarrimento rappresenterà la rimozione di un’intera fase della vita dei protagonisti.

Federico Di Corato ed Alessandro De Leo

26/07/2014, 22:22