Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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PATRIA - Italia, eternamente disperata


Esce il film di Felice Farina con Francesco Pannofino, Roberto Citran e Carlo G. Gabardini. La protesta è spunto per rivedere il nostro recente passato.


PATRIA - Italia, eternamente disperata
Francesco Pannofino e Roberto Citran in "Patria"
"Patria" è un film coraggioso. In un momento in cui è indispensabile avere grosse storie, budget e nomi per arrivare in sala, Felice Farina lo fa con un piccolo film a basso costo, con attori bravi ma non certo di richiamo e una storia di non facile digestione per "l'italiano medio".

Un operaio di destra, un po' fesso, violento e disimpegnato e uno di sinistra, sindacalista, giusto ma barboso. Alla fine tutti e due perdenti di fronte alla piega che i potenti hanno fatto prendere al paese. Ispirato dall'omonimo libro di Enrico Deaglio, "Patria" prende spunto dallo scontro dei due personaggi principali, interpretati da Francesco Pannofino e Roberto Citran, per farci ripercorrere la nostra storia recente, mettendo in fila, non sempre cronologica, i fatti che ci hanno fatto scivolare nella situazione odierna, spingendo i due operai a salire sulla ciminiera della fabbrica per protestare contro l'imminente chiusura.

Gli spunti, i dialoghi e il coinvolgimento di un terzo dipendente (Carlo Giuseppe Gabardini) non bastano però ad amalgamare il tutto in un film, con il montaggio di Esmeralda Calabria che mischia finzione e repertorio senza troppo riuscire nell'intenzione di coinvolgere lo spettatore. Al film manca il crescendo, nella vicenda dei personaggi e nel racconto mostrato con il repertorio, con un finale del tutto buonista e positivo dove in fondo, malgrado gli scontri e le differenze di ideologia, è l'uomo a contare di più e a risolvere le cose.

"Patria", presentato alle Giornate degli Autori della 71a Mostra di Venezia, uscira con Luce Cinecittà giovedì 26 in circa venti copie.

20/02/2015, 19:32

Stefano Amadio