MUSICA DA FILM - Gli Odiens e la "Prima Incisione"


Un godibile salto nel tempo, tra influenze cinematografiche e beat italiano degli anni ’60: questo è quello che propongono gli Odiens in "Prima Incisione", loro Cd d’esordio che segue l’Ep “Tema di scandalo al sole”, del 2011. Il quintetto, con base a Roma, è formato da Flavio De Cinti (Voce), Alessio Mosè e Daniele De Santis (Chitarre), Matteo Mignani (Basso, Piano, Sax) e Valerio Piperata (Batteria, Percussioni).


MUSICA DA FILM - Gli Odiens e la
Gli "Odiens" in Concerto
Registrato rigorosamente in analogico, offrendo così una ventata d’aria fresca rispetto all’omogeneizzazione sonora delle incisioni digitali contemporanee, "Prima Incisione" si apre con l’accattivante ritmo di Il fascino discreto della misantropia, irridente manifesto programmatico del gruppo, con omaggio/citazione di "Il fascino discreto della borghesia".

Il disco scorre gioiosamente tra il piglio western morriconiano di L’educazione sentimentale (ribalda canzone sulla fine di un amore), il battito rock di XXIII (in cui è inserito anche un ammiccamento al “Rugantino” di Armando Trovajoli, con “Roma, nun fa la stupida stasera”), il valzer destrutturato di Un amore nazional popolare, fino all’apoteosi di Ok il disprezzo è giusto, con chitarre surf a evocare climi Tarantiniani.

Tutto finisce con la giravolta finale del disco, affidata a Carta da parati, brano ai limiti del prog (passando così repentinamente dagli anni ’60 ai ’70).
È proprio la capacità degli Odiens di rivisitare temi e stili musicali, avendoli assimilati così bene da riproporli in una sorta di originale “post-vintage”, la loro maggiore qualità. È il loro eclettismo che fa montare la curiosità di scoprire quali saranno le vie musicali che prenderanno nei prossimi lavori. Unico appunto: perché non pubblicare i testi delle canzoni?


Oscar Cosulich

27/03/2015, 17:21