Gli "Odiens" in Concerto
Registrato rigorosamente in analogico, offrendo così una ventata d’aria fresca rispetto all’omogeneizzazione sonora delle incisioni digitali contemporanee, "
Prima Incisione" si apre con l’accattivante ritmo di
Il fascino discreto della misantropia, irridente manifesto programmatico del gruppo, con omaggio/citazione di "
Il fascino discreto della borghesia".
Il disco scorre gioiosamente tra il piglio western morriconiano di
L’educazione sentimentale (ribalda canzone sulla fine di un amore), il battito rock di
XXIII (in cui è inserito anche un ammiccamento al “
Rugantino” di Armando Trovajoli, con “Roma, nun fa la stupida stasera”), il valzer destrutturato di
Un amore nazional popolare, fino all’apoteosi di
Ok il disprezzo è giusto, con chitarre surf a evocare climi Tarantiniani.
Tutto finisce con la giravolta finale del disco, affidata a
Carta da parati, brano ai limiti del prog (passando così repentinamente dagli anni ’60 ai ’70).
È proprio la capacità degli
Odiens di rivisitare temi e stili musicali, avendoli assimilati così bene da riproporli in una sorta di originale “post-vintage”, la loro maggiore qualità. È il loro eclettismo che fa montare la curiosità di scoprire quali saranno le vie musicali che prenderanno nei prossimi lavori. Unico appunto: perché non pubblicare i testi delle canzoni?
Oscar Cosulich