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SE DIO VUOLE - La felicità senza cercarla


Esordio alla regia di Edoardo Falcone che dirige la coppia Marco Gialli e Alessandro Gassmann in una commedia sulla ricerca della fede e dei rapporti familiari. Con Laura Morante, Ilaria Spada, Edoardo Pesce, Enrico Oetiker e Carlo De Ruggieri. Il film, prodotto da Wildside con Rai Cinema sarà in sala dal prossimo 9 aprile con da 01 Distribution


SE DIO VUOLE - La felicità senza cercarla
Gassmann, Oetiker e Giallini in "Se Dio Vuole"
Risi, Monicelli, Germi e Scola. L'alto punto di riferimento di Edoardo Falcone ma, dimenticateli. Non perché "Se Dio Vuole" sia una brutta commedia, ma perché non c'è nulla di dissacrante, poco di amaro, pochissimo di reale e quotidiano.

Il film d'esordio alla regia di Falcone, dopo tante sceneggiature, ha nella coppia Giallini-Gassmann, un punto di forza, garanzia di richiamo al botteghino e di professionalità sulla scena, allargata senza dubbio a Laura Morante e a qualche altro elemento del cast come Pesce e De Ruggieri. I loro personaggi sembrano credibili e spesso divertenti e si muovono in un contesto giusto e in una storia che scorre bene, a parte la fase centrale quando la "montatura" messa su dal personaggio di Marco Giallini comincia ad essere troppo lunga e scricchiolante. Le sorprese non sono mai sconvolgenti ma ci sono, dolci e forse non originalissime ma abbastanza sostenibili da risultare interessanti. Insomma, il lavoro di scrittura di Falcone e Marco Martani c'è, ma graffia poco, dando la sensazione di toccare i tasti giusti fermandosi prima però che escano le note dalle corde.

La corrosività, il senso critico e l'analisi spietata della società italiana messa sullo schermo dai registi citati all'inizio, qui è solo una speranza, con il buonismo e una certa morale a "tanto al chilo" che infarcisce il film per i palati meno sottili. "Se Dio Vuole" non va troppo a fondo, nell'analisi e nella fotografia della società e anche nello sviluppo dei personaggi secondari, utilizzati solo per creare gli spunti giusti per i due caratteri principali e poi dimenticati strada facendo.

Un finale moralista afferma che ognuno, con o senza Dio, può migliorare la sua vita dando la giusta considerazione a chi ha intorno, riscoprendo l'importanza dei rapporti familiari da mettere, se non prima, almeno accanto agli impegni lavorativi.

30/03/2015, 18:55

Stefano Amadio