Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
!Xš‚‰

ROMA TERMINI - I volti veri della sofferenza


Il documentario di Bartolomeo Pampaloni sui senza tetto che popolano la principale stazione romana.


ROMA TERMINI - I volti veri della sofferenza
Una scena di "Roma Termini" di Bartolomeo Pampaloni
E' un film di volti, di parole e di densa umanità "Roma Termini" di Bartolomeo Pampaloni, una storia che ci costringe a fermarci un attimo e a guardare dentro le vite di coloro che sono rimasti ai margini e che urlano la loro sofferenza senza essere ascoltati. Roma Caput Mundi, la città de "La Grande Bellezza", de "La Dolce Vita", ma anche della stazione Termini, la prima d'Italia anche per il disagio e la solitudine dei senza fissa dimora che vi abitano.

Il regista fiorentino ha passato quattro mesi all’interno del ventre di Termini e ha seguito da solo, i suoi quattro protagonisti; Stefano, Angelo, Tonino e Gianluca. Un "girato" senza sceneggiatura, senza direttore della fotografia ed anche l’audio viene preso in camera. Il risultato è un pugno nello stomaco. Immagini crude, sfuocate, sgranate, un "girato" in condizioni di luce al limite della visibilità. Pampaloni è un filmaker capace di restituirci il senso reale della vita dei senza fissa dimora. Le inquadrature sono tutte molto strette, leggono con attenzione tutte le sfumature dei volti. Le storie dei quattro protagonisti sono commoventi e senza alcuna traccia di retorica.

" Roma Termini" è un film sull’assenza dell’amore e sulla perdita della cosa più preziosa che un essere umano possa avere; un tetto sotto il quale dormire. Alcune storie avranno un lieto fine, con una speranza di un nuovo inizio, altri personaggi troveranno a Termini la loro ultima e definitiva fermata. In alcune scene di interni e di sofferenza estrema il film di Pampaloni può ricordare i reportage fotografici di Nan Goldin, una discesa dolorosa nella dipendenza dalle droghe e dalla violenza dei rapporti umani ai margini, parlo della bellissima serie dell’artista americana dal titolo "The Ballad of the Sexual Dependency".

24/07/2015, 21:30

Duccio Ricciardelli