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VENEZIA 72 - "I sogni del lago salato" e quelli dell'Italia che fu


Dopo il passaggio al Festival di Locarno, il nuovo film di Andrea Segre è stato l'evento speciale di chiusura della rassegna "Laguna Sud", realizzata in accordo con le Giornate degli Autori. Mostrando il momento di grande crescita che sta vivendo il Kazakistan e recuperando immagini di repertorio relative al boom econimoco italiano degli anni '60, il regista di Dolo racconta gli effetti provocati dall'euforia dello sviluppo.


VENEZIA 72 -
Il futuro che ci mostra il sogno non è quello che accadrà, ma quello che vorremmo accadesse. La mente popolare si comporta qui come fa generalmente, crede in ciò che desidera. Così nel suo "Il Sogno e Scritti su ipnosi e suggestone", Sigmund Freud tenta di spiegare in breve quel misterioso filo che lega la sfera dell'onirico all'attesa di quel che sarà.

E proprio la speranza verso un futuro migliore mista al sogno di riscatto, sta toccando la popolazione kazaka al centro del bel documentario di Andrea Segre "I sogni del lago salato".

Come avvenne negli anni del boom economico in Italia, il Kazakistan è ora protagonista di un momento di assoluto sviluppo, grazie agli investimenti di multinazionali nel campo dell'estrazione di petrolio e gas, in cui rientra in gran parte anche l'ENI.

Per raccontare la reazione di una popolazione che vede piovere sulla propria testa nuovi posti di lavoro e ricchezza, il regista mescola immagini di repertorio degli archivi ENI e della propria famiglia, arrivando a mixare audio di vecchie interviste con immagini del Kazakistan di oggi e riuscendo a creare un effetto straniante ma assolutamente convincente.

A guidare lo spettatore in un viaggio in cui lo spazio e il tempo mutano continuamente, in un gioco di memorie del passato e più fresche testimonianze, è la voce dello stesso Segre, fortemente presente nel racconto, puntuale ma mai invadente.

Effetto collaterale del massiccio sviluppo è, come al solito, quel mostruoso fenomeno chiamato consumismo, che oggi tocca Aktau e Astana, ma che ieri toccò le famiglie dello Stivale, ogni sera sedotte da un Carosello che generava sempre nuovi bisogni e necessità, per poi invitarti ad andare a letto. Così che poi potessi cominciare a sognare una nuova vita. Quello che accade oggi sul grande Lago Salato.

14/09/2015, 12:03

Antonio Capellupo