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#CA2015 - "Mare Carbone", dialogo senza interlocutore


Il documentario di Gianluca Rossi ha vinto Cinemambiente 2015


#CA2015 -
"Mare carbone" è un dialogo senza interlocutore che Margherita, di origine calabrese ma nata ad Aosta, dove vive, intavola con lo spettatore, raccontando i suoi pensieri - si sceglie di ricorrere a scritte in campo nero al posto della più consueta voce narrante - e facendoci partecipi della sua vita.

La conosciamo durante il confronto iniziale con la nonna calabrese, che non tornerebbe a vivere nella sua terra, mentre Margherita, confida, si trasferirebbe subito. E così fa, incinta di otto mesi, in un momento in cui sente di dover riflettere, sbarcando nella casa di famiglia a Saline, provincia di Reggio Calabria, sul mare.
Partita in cerca di sé stessa trova invece una causa da seguire, e da qui il documentario si trasforma in un'inchiesta su un progetto per l'apertura di una centrale a carbone a Saline, presentato da un'azienda svizzera. Il paese è diviso tra chi teme l'impatto ambientale e chi spera possa essere lo sbocco lavorativo di cui tanti hanno bisogno, e Margherita raccoglie la voce di tutti.

Con un delicato - a volte instabile - equilibrio tra il racconto di un momento di vita e quello di un caso ambientale (dove non si capisce quale dei due sia il pretesto per poter raccontare l'altro), Gianluca Rossi fa un'operazione che lui stesso sintetizza come un personale gesto d'amore per quella terra e le persone che la amano, mettendo al centro una giovane donna che trova sintonia con un paese perso nelle proprie contraddizioni.

12/10/2015, 08:47

Sara Galignano