Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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IQBAL - Storia di un bambino "senza paura"


Il Sottodiciotto Film Festival di Torino ha proposto il film in una speciale proiezione per le scuole


IQBAL - Storia di un bambino
La storia di un bambino venduto dai genitori per pagare le spese delle nozze della figlia maggiore, costretto in schiavitù a lavorare ad un telaio tutti i giorni per realizzare tappeti pregiati venduti poi in occidente a prezzi stracciati, fuggito dalla prigionia e in grado di denunciare i suoi padroni, liberare altri bambini come lui (unendoli anche in una sorta di sindacato), diventare simbolo universale della lotta al lavoro minorile e per questo essere ucciso: in estrema sintesi è questa la storia vera di Iqbal Masih, raccontata (un po' edulcorata) nel libro "Storia di Iqbal" di Francesco D'Adamo.

Da quel libro, limando ancora e decisamente le crudeltà della storia, Michel Fuzellier (insieme a Babak Payami) ha tratto il film d'animazione "Iqbal - Bambini senza paura", uscito dopo oltre quattro anni di lavorazione, molti dei quali passati a riscrivere la sceneggiatura in cerca del "mood" giusto, della chiave migliore per raccontare i fatti ma riuscendo anche a divertire il pubblico dei più piccoli e a lanciare un messaggio positivo.

Obiettivo raggiunto: "Iqbal" è un film simpatico e commovente, evidentemente pensato per un pubblico di coetanei dei protagonisti sullo schermo (tutti intorno ai 10 anni massimo), che sfrutta l'abilità dell'esperto Fuzellier per miscelare tecniche diverse, con i personaggi in 3D su scenografie disegnate, momenti onirici coloratissimi e in 2D, siparietti musicali e quant'altro.

Un film d'animazione per bambini che andrebbe mostrato a tutti, per stimolare la riflessione su un tema importante che non è quotidianità solo in paesi lontani come il Pakistan del racconto, ma che è ora presente dappertutto, anche in Italia, e troppo spesso sottaciuto.

Curiosità: l'unica donna adulta del film, la moglie dello schiavista, è doppiata da Paolo Poli. "Ci voleva un uomo per un personaggio così cattivo, perché non esistono in natura donne così, solo gli uomini sanno essere così crudeli", ha spiegato il regista.

21/11/2015, 01:16

Carlo Griseri