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MY FATHER JACK - L'improbabile intreccio di Zangardi


Thriller, action, legal, mafia, melodramma... tutto e niente nel film di Tonino Zangardi, già al Bif&st, in uscita il 19 maggio. Più fiction tv che cinema


MY FATHER JACK - L'improbabile intreccio di Zangardi
"My Father Jack" di Tonino Zangardi
Proprio non funziona il film di Tonino Zangardi. "My Father Jack" ha una sceneggiatura sostanzialmente inconsistente dove le casualità e gli errori palesi si susseguono come in una brutta fiction, segno di una scarsa o assente considerazione dello spettatore.

Se, durante un inseguimento da un'auto sparano alle gomme dell'altra e questa finisce contro un albero e il killer della seconda auto scende e uccide l'autista ferito dell'auto uscita di strada con una iniezione letale al collo, la polizia non può dire che l'uomo alla guida sia morto d'infarto e basta. Il buco del proiettile sulla ruota è chiara traccia di una morte provocata e almeno apre un'indagine. Questo non viene in mente solo a me ma anche ai milioni di spettatori di CSI che da almeno un decennio guardano ogni sera due puntate della serie tv.

Ma questa è solo la scena iniziale, il resto, tra sparizioni di massa di auto della polizia, killer che si scoprono genitori dell'avvocato che difende il pentito che devono andare a uccidere, personaggi che per la prima metà del film (quella sentimentale e della felicità familiare "che tutti vorrebbero avere") ripetono infinite volte la parola "amore" usata come nome di persona, e nella seconda parte (quella action, tarantiniana, tutta sangue e cannoni) pronunciano mille volte la parola "cazzo" per manifestare preoccupazione nelle situazioni estreme, qualcosa nella stesura (o nella mancata rilettura) dello script è andata per lo meno storta.

Anche gli interpreti, malgrado qualche curriculum di livello, sembrano lasciati a se stessi, quasi autorizzati a rendere il loro personaggio una macchietta. Certo situazioni e dialoghi non aiutano, ma un po' di impegno, qualche dose di normalità e di calma nella recitazione sarebbero almeno serviti a non far sembrare il cast simile a quello di un film girato da liceali.

Con l'intervento del Mibact e della Regione Lazio, e il contributo della Trentino Film Commission che, ormai è assodato, non leggono le sceneggiature prima di assegnare soldi pubblici.

16/05/2016, 11:24

Stefano Amadio