Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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CROWDFUNDING - Raccolta fondi per "Piccole Italiane"


CROWDFUNDING - Raccolta fondi per
Avviata la campagna di crowdfunding per la realizzazione del progetto "Piccole Italiane", saggio di diploma di un gruppo di studenti del triennio 2014 - 2016 del Centro Sperimentale di Cinematografia.

Il 25 luglio del ’43 il Gran Consiglio del Fascismo mette Mussolini in minoranza costringendolo alle dimissioni. È la fine dell’era fascista ma Italia, una bambina di 10 anni, e sua madre Dina non possono saperlo. Quello che Italia sa bene è che una legge del regno le ha impedito, dopo mesi di alacre risparmio, di comprare un semplicissimo orsetto. La legge in questione ha vietato la produzione e la distribuzione dei giocattoli per poter riconvertire le fabbriche di giocattoli in fabbriche di armi. Durante la recita scolastica, Italia, prorompe in un’accorata invettiva contro la legge sui giocattoli. La madre, temendo ripercussioni, decide di portare la figlia direttamente dal ministro che ha firmato la legge. Chiedere scusa è l’unica soluzione. Dina e Italia troveranno il caos assoluto nel ministero. Funzionari e dipendenti stanno abbandonando la nave già quasi del tutto affondata. Le due riusciranno a trovare il ministro nel suo ufficio. Italia riesce a fare breccia nel cuore dell’uomo che decide di portarla nel magazzino dove sono conservati tutti i giocattoli sequestrati.
La bambina può scegliere uno qualsiasi dei giocattoli a sua disposizione ma decide di rinunciare intuendo che dalla sua scelta dipendono le sorti della guerra. La madre, nel confronto con il ministro che le mostrerà quant’è stata inutile la legge sui giocattoli, capirà che il fascismo è ormai tramontato: le armi prodotte grazie alla legge sui giocattoli sono destinate a fare cilecca. Italia sta crescendo ed è pronta a prendersi le proprie responsabilità e, alla fine del suo viaggio, si ritroverà rocambolescamente a parlare al telefono con il Duce in persona. Mussolini vuole contattare il ministro per fare un ultimo disperato tentativo di salvarsi corrompendo i suoi carcerieri ma Italia, dall’altra parte della cornetta, avrà soltanto a cuore chiarire le sue posizioni, il suo riallineamento in merito alle legge sui giocattoli condannando definitivamente il Duce.

Per informazioni: Piccole Italiane

16/06/2016, 11:59

Carlo Griseri