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PESARO 52, da Rocky al critofilm passando per il "romanzo popolare"


PESARO 52, da Rocky al critofilm passando per il
La 52esima edizione della Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro, è entrata subito nel vivo venerdì 1 luglio con la proiezione di pre-apertura durante la Notte Rosa del film Rocky di John G.Avildsen, uscito quarant'anni fa negli Stati Uniti, in Piazza del Popolo. Sylvester Stallone è divenuto con questo personaggio una vera star del cinema internazionale: il suo personaggio ha avuto un connotato molto umano, con una storia privata che si intreccia con quella dello sport, un mondo talvolta spietato basato sulla violenza.

Due sezioni importanti: la prima è Romanzo popolare - Narrazione, pubblico e storie del cinema, tra passato e presente con film proiettati al cinema sperimentale, a cura di Pedro Armocida e Laura Buffoni, che ha messo a confronto varie tematiche partendo dalla commedia dedicata al mondo del lavoro con I compagni di Mario Monicelli e Tutta la vita davanti di Paolo Virzì. Due sguardi ripresi da due autori-registi, che pur appartenendo ad una cultura e ad altra generazione, fanno fuoriuscire il senso di amarezza e solitudine, sulle difficili condizioni lavorative tra fine ottocento e l'era del call center.
Un altro film che non ha tempo, rivisitato dai cultori del cinema e visto dai giovani, è Todo Modo di Elio Petri, apocalittico e profetico, che compie quarant'anni di vita. Fa parte infatti di quella stagione cinematografica in cui usciva un altro film profetico, Arancia Meccanica di Stanley Kubrick.

Molto interessante anche la rassegna curata da uno dei decani della Mostra di Pesaro, il critico Adriano Aprà, dal titolo Cinema che pensa il cinema, dedicato al Critofilm, nella saletta Pasolini del Teatro Sperimentale.
Una grande retrospettiva che è iniziata con Methode 1. Exercice De Cinema Direct en del 1962 di Mario Ruspoli, un esercizio estetico e politico che mette al centro il cinema come esperienza umana collettiva. Ancora la tematica estetica e psicologica-simbolica con L'épreuve Du Souterrain di Alain Bergala, il noir di Lang, Il covo dei contrabbandieri, per proseguire con Michelangelo Antonioni realizzato dallo stesso Antonioni. La Dernière Séquence di Andrè S.Labarthe, in cui il grande cineasta ferrarese spiega il suo celebre piano-sequenza di Professione reporter.
Infine sempre in omaggio al regista del capolavoro L'avventura, "Michelangelo Antonioni, storia di un autore'' di Gianfranco Mingozzi, in cui si ripercorre la vita dell'autore dagli anni Quaranta fino ai successi internazionali.

Sempre nella sala Pasolini una sezione denominata Satellite, dedicata al cinema italiano a bassisimo budget, extra industriale. In programma Guida al lavoro di Matteo Arcamone, Parco Lambro di Federico Gariboldi.

Paolo Montanari

04/07/2016, 09:57