FOREIGN OFFICE - "Cell", Apocalisse dell'era digitale

Cosa accadrebbe se gli smart phone prendessero il sopravvento? Se l’”era digitale” diventasse un incubo incredibilmente reale?

La risposta arriva dal romanzo di Stephen King, che si riconosce dalle tinte cupe e inquietanti di atmosfere, situazioni e dalla piena caratterizzazione di chi le percorre. La trasposizione cinematografica di Tod Williams presenta la visione di una realtà apocalittica in cui a causare distruzione sono gli strumenti da cui ormai dipendiamo sempre di più: i cellulari. La spersonalizzazzione viene portata a massime conseguenze che rendono l’individuo tecnologico paradossalmente simile ad un animale da branco violento e incontrollato.

Al centro della storia si muovono dei personaggi consapevoli e determinati a mantenere la loro profonda umanità. Clay Riddell, John Cusack, si ritrova protagonista di un disastro da cui vuole cercare di salvare il figlio. Tom McCourt, Samuel L. Jackson, rappresenta l’amico ideale che chiunque vorrebbe al suo fianco durante la fine del mondo, quasi un Virgilio nei gironi infernali.

"Cell" è un film realistico che riporta, anche se in forma esasperata, la verità di una dipendenza sempre più consistente dalla tecnologia, in cui ognuno è in grado di riconoscersi: per questo sconvolge e pone inevitabilmente davanti alla riflessione sulla sua reale utilità.



Chiara Di Berardino