Il dramma dei migranti in Libia catturato dall’italiano
Marco Salustro, tra i documentari
finalisti dei Rory Peck Awards 2016


Il dramma dei migranti in Libia catturato dall’italiano Marco Salustro, tra i documentari finalisti dei Rory Peck Awards 2016
Il Rory Peck Trust ha presentato i finalisti dei Rory Peck Awards 2016, sponsorizzati da Sony, che onorano il lavoro dei cameraman freelance nei settori news e attualità. Tra questi c’è anche Marco Salustro, cameraman freelance italiano, che racconta la drammatica quotidianità dei migranti in Libia che sfidano il mar Mediterraneo alla ricerca disperata di una vita migliore in Europa, e si candida così al Rory Peck Award for News Features. La line-up si completa con finalisti e nuovi talenti provenienti da altri sette paesi che includono donne freelance dalla Siria e dal Regno Unito.
Quest’anno, le storie dei rifugiati e dei migranti occupano un posto di rilievo. Oltre a Marco Salustro, i finalisti, nella sezione News Will Vassilopoulos e nella sezione News Features Lottie Gammon, hanno raccontato rispettivamente storie di disperazione, detenzione e rapimenti in Grecia e Macedonia.
Finalisti per la sezione News sono freelance della Siria e dello Yemen che vivono e operano nei conflitti offrendoci riprese coinvolgenti direttamente dal fronte. La siriana Waad Al Kateeb, madre ventiquattrenne di Aleppo, e il giornalista video yemenita Nabil Hassan di Aden ci mostrano la devastazione delle loro città natali e delle persone che le abitano.
Le lotte e le motivazioni dei soldati che combattono a favore e contro l'estremismo in Siria e in Iraq ci vengono rivelate in gran dettaglio rispettivamente dal finalista Sony Impact Paul Salahadin Refsdal, in un inquietante ritratto degli attentatori suicidi di Jabhat al-Nusra, e dai finalisti per il segmento News Features Ayman Oghanna e Warzer Jaff che hanno seguito i reparti d'élite iracheni (la "Golden Division") nella lotta per l’espulsione dello Stato islamico dalla provincia di Anbar.
E la capacità di resistere di famiglie e bambini, che cercano di ricostruire una vita devastata dal conflitto in Siria e dall'ebola in Sierra Leone, viene esplorata magistralmente dai finalisti Sony Impact Marcel Mettelsiefen e Ben Steele in pellicole dal forte contenuto emotivo che, in definitiva, lasciano spazio alla speranza.

"Il lavoro dei finalisti di quest'anno dimostra chiaramente come i freelance siano schierati in prima linea nelle notizie e nell'attualità, dando vita a storie capaci di informarci, modificare le nostre priorità, sfidare il nostro punto di vista e spingerci ad agire. La loro curiosità, il loro coraggio e la dedizione devono servire da ispirazione", dichiara Tina Carr, Direttore del Rory Peck Trust. "Oggi che i giornalisti di tutto il mondo continuano a essere presi di mira, i freelance sono i più vulnerabili, sebbene molti continuino a lavorare da soli senza sostegno. Riconosciamo il valore dei freelance e siamo orgogliosi di sostenerli con la premiazione e il nostro lavoro al Trust."

"In Sony crediamo nella potenza incredibile delle immagini e il lavoro dei cameramen freelance, le cui opere vengono premiate ai Rory Peck Awards, rappresenta questo concetto al meglio", commenta Michael Harrit, Marketing Director Media Solutions, Sony Professional Solutions, Europa. "Che quest’anno i finalisti abbiano prodotto un lavoro così sofisticato e d'impatto partendo da circostanze inimmaginabili deve essere fonte di ispirazione per tutti noi. La nostra sponsorizzazione dei Rory Peck Awards è il riconoscimento da parte di Sony del valore immenso che i freelance rappresentano per il settore delle notizie, e il nostro riconoscimento verso tutto ciò che il Rory Peck Trust fa per sostenerli in questi tempi difficili."

Quest'anno i vincitori saranno presentati alla cerimonia di consegna dei Rory Peck Awards che si terrà a Londra presso il BFI Southbank mercoledì 7 dicembre. La manifestazione è il principale evento di raccolta fondi per il Rory Peck Trust, dedicato al sostegno dei giornalisti freelance e delle loro famiglie in tutto il mondo.
Per acquistare i biglietti per la cerimonia dei Rory Peck Awards e vedere il lavoro dei finalisti di quest'anno, visita il sito Web dei Rory Peck Awards, www.rorypeckawards.org.

Rory Peck Awards for News - Finalisti 2016

Waad Al Kateeb (Siria) - A Life in the Day of Aleppo (Vita in un giorno ad Aleppo) - Girato in Siria, maggio 2016 - Autofinanziato. Trasmesso da Channel 4 News / ITN
Il film di Waad si concentra sulla vita di una famiglia coinvolta nel conflitto siriano. Durante l’intensificarsi dei bombardamenti su Aleppo nel maggio 2016, tre ragazzini, usciti a giocare, rimangono vittime di un raid aereo. Vengono ricoverati all'ospedale di al-Quds dove l'operatrice freelance Waad (nome di fantasia), madre ventiquattrenne di Aleppo, riprende i medici al lavoro. Waad prosegue raccogliendo il racconto straziante di ciò che è accaduto al piccolo Mohammed, di sei anni, e dell'impatto immediato sulla sua famiglia devastata, con uno sguardo raro e intimo su ciò che migliaia di famiglie hanno vissuto in questa città nel corso degli ultimi cinque anni. La giuria l'ha definita "una storia delicata e discreta della tragedia umana", aggiungendo che le immagini di Waad "raccontano una storia semplice in modo essenziale e perfetto".

Nabil Hassan (Yemen) - The Battle for Aden (La battaglia per Aden) - Girato in Yemen, da giugno ad agosto 2015 - Commissionato e trasmesso da Agence France Presse
Nel marzo del 2015, una coalizione a guida saudita di forze aeree arabe effettua attacchi aerei sui ribelli Shia Houthi, che possono contare sul sostegno iraniano nello Yemen, mentre questi ultimi avanzano verso il porto di Aden dove si è rifugiato il Presidente Abdrabbuh Mansour Hadi. Tre mesi più tardi, Nabil, video giornalista freelance ed ex meccanico di 32 anni, raggiunge i lealisti, i miliziani anti-ribelli locali dei comitati per la resistenza popolare (PRC), in lotta per la riconquista della città portuale meridionale in mano ai ribelli. Nabil segue la grande offensiva da terra, con i PRC, avvicinandosi alla linea del fronte e assistendo ai pesanti combattimenti e all'intenso bombardamento tra le fazioni in guerra, senza dimenticare le devastanti conseguenze del conflitto sui civili. La giuria ha dichiarato che si tratta di filmati "rari ed eccezionali" di una tragica guerra che non vedremo mai.

Will Vassilopoulos (Grecia) - Fear and Desperation: Refugees and Migrants Pour into Greece (Paura e disperazione: rifugiati e migranti arrivano in massa in Grecia) - Girato in Grecia, ottobre 2015 - marzo 2016 - Commissionato e trasmesso da Agence France Presse
Dal 2015, la Grecia è diventata uno dei principali punti d'ingresso in Europa per centinaia di migliaia di persone che cercano di fuggire dalla guerra, dalla povertà e dalle persecuzioni. Il film di Will mostra la disperazione dei migranti e dei rifugiati che arrivano sulle rive dalla Turchia in barche e gommoni sovraffollati e pericolanti, e i salvataggi in mare aperto in piena notte. Il racconto si focalizza sull'Isola di Lesbo, che ha visto il più alto numero di sbarchi, e sul gigantesco campo di fortuna di Idomeni, sul confine settentrionale della Grecia, quello con la Macedonia, punto esplosivo nella crisi dei migranti. La giuria ha dichiarato che il film di Will si è distinto grazie alla sua narrazione e all'attenzione ai dettagli. "È difficile fare qualcosa di eccezionale su un tema esplorato da tutti, a prescindere dalla tragedia e dall'importanza della storia, ed è qui che Will è riuscito davvero."

Rory Peck Award for News Features - Finalisti 2016

Lottie Gammon (Gran Bretagna) - Tracking Down Macedonia’s Refugee Kidnap Gangs (Sulle tracce delle gang che rapiscono i rifugiati in Macedonia) - Girato in Ungheria, Grecia, Macedonia e Serbia, maggio 2015 - Commissionato e trasmesso da Channel 4 News / ITN
Il film di Lottie parla di una rete criminale di trafficanti di persone, organizzati nel sequestro e nell’estorsione di denaro ai rifugiati che cercano di passare dalla Grecia alla Macedonia nel loro viaggio verso la Serbia. In seguito a una soffiata di una vittima, Lottie, regista di documentari e giornalista freelance, e la reporter Ramita Navai rintracciano la casa dove centinaia di rifugiati sono trattenuti contro la loro volontà e rinvengono prove di corruzione da parte delle forze di polizia locali e dei funzionari di dogana, pronti a chiudere un occhio sul commercio. Il film ha avuto un impatto significativo in Macedonia e ha esercitato pressioni sulle autorità portandole ad agire. La giuria ha dichiarato che il racconto è un ottimo esempio del buon vecchio "giornalismo fatto di coraggio e audacia, molto ben girato".

Ayman Oghanna (Gran Bretagna) e Warzer Jaff (Stati Uniti) - The Road to Fallujah (La strada per Fallujah) - Girato in Iraq, aprile 2016 - Commissionato e trasmesso da VICE News
Dopo 18 mesi di attento negoziato con i corpi d'élite antiterrorismo dell'Iraq, noti con il nome di Golden Division, Ayman è riuscito a strappare un accordo senza precedenti per lui e Warzer per seguire l'unità sulle linee del fronte mentre combatte per riprendere il controllo dei villaggi e delle città nella provincia di Anbar. Nel film è possibile assistere alla devastazione e al caos che seguono il passaggio dell'ISIS man mano che il gruppo viene respinto, e vedere i soldati che tentano di convincere le comunità locali, profondamente sfiduciate nei confronti del governo iracheno, a rivelare le identità di eventuali simpatizzanti ISIS rimasti fra loro. Secondo la giuria, "questo è uno dei migliori esempi di giornalismo di guerra", in cui si racconta "una storia piena di momenti di quiete che rivela quanto sia complicata la situazione attuale in Iraq".

Marco Salustro (Italia) - Libya's Migrant Trade: Europe or Die (La tratta dei migranti in Libia: Europa o morte) - Girato in Libia, giugno 2015 - Commissionato e trasmesso da VICE News
Migliaia di rifugiati e migranti, alla ricerca disperata di una vita migliore in Europa, raggiungono ogni mese le coste della Libia per tentare la traversata del Mediterraneo. Per far fronte ai numeri e alla crescente pressione da parte della comunità internazionale, il governo di Tripoli tiene a bada il flusso migratorio servendosi di apposite milizie. Marco ha ottenuto per sé la possibilità di accedere ripetutamente a un campo di detenzione non ufficiale di Tripoli, dove ha assistito ai maltrattamenti e agli abusi perpetrati dalla milizia locale sui migranti, costretti a vivere in condizioni disumane. Le milizie rivendicano per sé un ruolo di portatori di ordine nel paese e dichiarano di avere a cuore gli interessi dei migranti, ma ciò che emerge dal film di Marco è una storia molto diversa e sconvolgente. Secondo la giuria, Marco ha saputo davvero catturare il senso di "paura, insicurezza e mancanza di una casa di questi migranti". "Non puoi allontanarti da questo film e dimenticarlo all'istante, rimane a lungo con te".

Sony Impact Award for Current Affairs - Finalisti 2016

Marcel Mettelsiefen (Germania) - Children on the Frontline: The Escape (Bambini al fronte: la fuga) - Girato in Siria, Turchia e Germania, dal luglio 2013 all'aprile 2016 - Parzialmente autofinanziato. ITN Productions per Channel 4 Dispatches, in associazione con ZDF e WGBH
Nel 2013, Marcel, cresciuto in Spagna e in Germania, ha filmato per nove mesi la commovente storia dei figli di un comandante ribelle di Aleppo, la cui vita viene stravolta dalla guerra in Siria. In questa seconda pellicola, Marcel torna a seguire le sorti delle tre giovani ragazze e del loro fratello, dopo la cattura del padre da parte dell'ISIS. La loro si trasforma in una storia di perdita, di resistenza e in definitiva di speranza, quando la madre decide che è necessario lasciare la casa e le rovine della loro vita in una città tanto amata. Marcel segue la loro fuga verso la Turchia e la loro nuova vita come rifugiati nella sonnolenta città di Goslar, in Germania. I giudici hanno dichiarato che il film di Marcel è "onesto, emotivo, intimo e poetico". "Questo è un toccante documentario realizzato da un regista maturo e responsabile, la cui opera è un film che tutti abbiamo bisogno di vedere in questo momento."

Paul Salahadin Refsdal (Norvegia) - Dugma: The Button (Dugma: il pulsante) - Girato in Siria, dicembre 2014 - giugno 2015 - Finanziato dal Norwegian Film Institute, Viken Filmsenter e Fritt Ord - Trasmesso su NRK
Paul, specializzato in reportage presso gruppi di insorti, ha trascorso diversi mesi nei territori settentrionali della Siria, controllati dai ribelli, ottenendo un accesso senza precedenti per girare con Jabhat al-Nusra, gruppo locale di al-Qaida. Il risultato è un ritratto intimo di un gruppo di attentatori suicidi in attesa. In netto contrasto rispetto al modo in cui al-Qaida ama ritrarre se stessa, i personaggi di questo film non sono solo soldati, ma esseri umani con debolezze, difetti e dubbi. Tra le persone in attesa che arrivi il proprio turno per il martirio, incontriamo un saudita che ama la vita e... il pollo fritto. Un altro combattente in attesa è un cittadino britannico convertito che inizia a nutrire dubbi sul fatto che premere il pulsante, il Dugma, sia la cosa giusta da fare. La giuria ha elogiato il punto di vista di Paul sugli attentatori suicidi, definendolo "terribilmente umano". "Riesce a comunicarci la banalità del male, la quotidianità della guerra. In questo vi è un grande valore."

Ben Steele (Gran Bretagna) - The Children Who Beat Ebola (I bambini che hanno sconfitto l’ebola) - Girato in Sierra Leone, da gennaio ad aprile 2015 - Blakeway TV Productions per Channel 4 Dispatches
È un ritratto intimo e straziante della vita dopo l'epidemia di ebola in Africa Occidentale, raccontato dal punto di vista di cinque bambini che assistono e sopravvivono a una malattia che porta loro via i genitori, i fratelli e altri membri della famiglia. Con quattro mesi di riprese, Ben, premiato con il Rory Peck Award nel 2014, segue gli eventi della vita di questi bambini a partire dal momento in cui il tasso di infezione raggiunge il culmine in Sierra Leone, riprendendo le famiglie in quarantena e mostrando l'impatto della devastazione sulle giovani vite. Quando il virus viene riportato sotto controllo e le scuole riaprono, Ben ci mostra come i bambini iniziano a venire a patti con la loro perdita e la stigmatizzazione, cominciando a ricostruirsi una vita e a guardare al futuro. La giuria ha dichiarato che il film di Ben è "un corso di formazione in produzione cinematografica". "Ha sapientemente ottenuto la fiducia dei bambini, raccontando la storia dal loro punto di vista, dal loro angolo visuale, riuscendo a catturare molti momenti terribili, immensamente commoventi e magici."

25/10/2016, 13:47