!Xš‚‰

LA CENA DI NATALE - Un Natale tra Corna e Gravidanze


Dopo aver appreso che a Polignano a mare non si festeggia la vigilia di Natale con un cenone, il gruppo di "Io che Amo solo Te" torna a vivere di intrighi familiari tra corna e gravidanze. Il film di Marco Ponti con Riccardo Scamarcio e Laura Chiatti esce in sala il 24 novembre in 350 copie distribuito da 01. Nel cast Michele Placido, Maria Pia Calzone, Antonella Attili, Eva Riccobono, Eugenio Franceschini, Antonio Gerardi e Veronica Pivetti


LA CENA DI NATALE - Un Natale tra Corna e Gravidanze
Riccardo Scamarcio e Laura Chiatti
Se "Io che amo solo Te" non era proprio un capolavoro, "La Cena di Natale" sembra scendere un gradino più sotto. Nel nuovo film di Marco Ponti, tratto dal romanzo di Luca Bianchini, ritroviamo Damiano (Riccardo Scamarcio), Chiara (Laura Chiatti) e le loro famiglie impegnati su più fronti: dalla cena della vigilia alla gravidanza di lei, dai bollori di ritorno di Don Mimì (Michele Placido) e Ninella (Maria Pia Calzone) fino ai problemi omo-sentimentali di Orlando (Eugenio Franceschini).

Raccontato così tutto il film, confessiamo di non essere in grado di dire altro della storia che, in novanta minuti, non riesce a fare un passo avanti e a staccarsi dalle premesse, le stesse inquadrate nel primo film.

In una Puglia da cartolina, piena di personaggi da soap opera e di situazioni da romanzetto rosa, si aggiunge la macchina da presa di Marco Ponti che riesce a rendere obsolete anche le dinamiche omosessuali, con cui gli autori provano a dare una patina di scorrettezza al film. Ma oltre a una modella lesbica che beve champagne a canna e rutta (Eva Riccobono) e un bacio tra Orlando e Mario (Dario Aita) la vicenda cammina lenta, prevedibile e priva di colpi di scena fino al riconciliante parto finale. La morale? Ognuno ha il proprio carattere, le proprie colpe e i propri difetti ma, di fronte ai figli tutto si aggiusta e la vita prosegue.

"La Cena di Natale" sembra un film poco curato, dalla sceneggiatura alla regia fino al montaggio con personaggi che si perdono nel corso delle scene (un gruppo di ospiti che sparisce dalla casa per due scene e poi ricompare alla terza), panorami di una Puglia già vista decine di volte e situazioni che ormai non solo non fanno sorridere ma facciamo fatica a credere che interessino qualcuno.

16/11/2016, 19:19

Stefano Amadio