BFM35 - Quinto film del concorso, TORIL di Laurent Teyssier

Film francese presentato nella mostra concorso del Bergamo Film Meeting, “Toril”, del regista Laurent Teyssier, alla sua opera prima. Toril è il luogo adiacente all’arena, dove si tengono i tori prima dello svolgimento della corrida. Un simbolismo della vita spietata e del mondo che ci tiene come in un recinto, pronto ad esplodere di rabbia per sopravvivere.

Il protagonista Philippe, interpretato da uno straordinario Vincent Rottiers, si trova a rimettersi in un gioco non troppo pulito e fare i conti con la propria coscienza. Piccolo trafficante di marijuana, per aiutare il padre a pagare i troppi debiti maturati che ha tentato il suicidio, si rivolge ad un grande e spietato trafficante. L’intento è fare tanti soldi in poco tempo e salvare la terra posseduta dal padre, per poi uscire velocemente dal giro, riconquistando così la stima di tutta la famiglia persa da molti anni a causa della completa assenza e dei piccoli guai con la giustizia.
Ben presto Philippe si troverà immerso in un mondo senza via d’uscita, dove i colpi di scena non certo mancano, trasformando, tra i paesaggi meravigliosi di una calda Provenza, quello che potrebbe essere solo un altro giorno presso l’azienda agricola, in un gioco teso e imprevedibile per la propria sopravvivenza.

Un thriller psicologico intenso e potente, dove il protagonista si trova risucchiato in un pendio scivoloso e pericoloso, spinto verso il basso dal peso della colpa derivante dalle sue decisioni ed azioni. La sua coscienza è messa a dura prova ponendo interrogativi sul come trovare il proprio posto nel mondo, nonostante il conflitto doloroso e violento.

Commenta il regista: “Toril è il mio primo lungometraggio. e come tutte le opere prime ha una forte implicazione autobiografica… I paesaggi dove ho vissuto la mia infanzia hanno certamente contribuito a creare un’espressione sensoriale cha fa parte di noi e che abbiamo cercato di rendere attraverso la scrittura… Toril descrive un universo in transizione, con ha la capacità di far emergere da questi conflitti contemporanei la possibilità della resilienza”.