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LASCIAMI PER SEMPRE - Tutti insieme (poco) appassionatamente


Esce il 20 aprile il nuvo film di Simona Izzo. Un pranzo di famiglia, per festeggiare un compleanno, è l'occasione per rivedersi e chiudere (o aprire) situazioni in sospeso. Con Barbora Bobulova, Max Gazzè , Valentina Cervi, Vanni Bramati, Maurizio Casagrande, Myriam Catania e Mariano Rigillo. Prodotto da Film 9 con il contributo del Mibact e di Rai Cinema e distribuito da Notorious Pictures


LASCIAMI PER SEMPRE - Tutti insieme (poco) appassionatamente
Max Gazzè al piano durante "Lasciami per Sempre"
Ecco alla fotocopia di questo aprile 2017. "Lasciami per Sempre", a parte un prologo all’insegna del litigio familiare, sembra proprio nella struttura quel “La bellezza del somaro” che Sergio Castellitto presentò nel 2010. Da quel film arriva anche la protagonista Barbara Bobulova, con la differenza che lì, malgrado non avesse del tutto convinto, il cast era di livello decisamente superiore.

Nel film di Simona Izzo, una famiglia sopra le righe si ritrova per festeggiare il ventesimo compleanno di un figlio ed è questa l’occasione per presentare una galleria di una dozzina di personalità eccezionali, molte affette da psicopatologie più o meno gravi, artisti e geni come piovesse, bellezze e sensualità che neanche Playboy. Il tutto proposto un po’ alla buona, come se fosse normalità.

In questo circo Barnum chiamato famiglia, dopo accurata presentazione di personaggi e relazioni, tornano a scatenarsi gli amori e gli odi di una vita, tra sorelle e mariti, padri e madri, cugini e nipoti in un intreccio di storie che la metà basta ma che non riesce a schiodare di un millimetro l’interesse dello spettatore o a creare quel minimo di immedesimazione, o al limite di simpatia per i personaggi, in grado di evitargli di guardare l’orologio ogni 5 minuti.

In una commedia che non funziona, con dialoghi spesso didascalici e improbabili scazzi amorosi con comica finale e tuffi in piscina a ripetizione, quello che può emergere nel pubblico è un senso di invidia per della gente che sembra vivere su Marte, tranquilla nella piscina del villone e in un mare di debiti, tra donne sempre poco elegantemente ritoccate e scollacciate e idee sempre chiarissime sul senso della vita e della morte. Invidia, mai ammirazione o empatia, per una vita senza senso come la direzione che sembra aver preso il cinema italiano di quest’ultima stagione che per fortuna sta andando, lentamente, verso il termine.

19/04/2017, 20:30

Stefano Amadio