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Note di regia di "My Italy"


Note di regia di
MY ITALY è il film del racconto incrociato delle storie e delle opere di quattro artisti stranieri, abituali frequentatori del nostro Paese. Gli artisti in questione sono l’americano Mark Kostabi, pittore e disegnatore, lo scultore polacco Krzysztof Bednarski, il pittore e performer malese H.H.Lim e infine il video- artista e pittore danese Thorsten Kirchhoff. Nomi di gran prestigio e popolarità nell’arte contemporanea. Nel film i quattro protagonisti, continuando la loro esuberante produzione artistica, raccontano la realtà del loro rapporto con l’Italia, il motivo che li ha spinti a scegliersi una casa a Roma dove soggiornano per molti mesi l’anno, il loro punto di vista sulla cultura e sull’umanità del paese di adozione, il loro contatto con i rispettivi luoghi di origine. Ma le biografie sono appena accennate in un clima di racconto leggero ed ironico che si snoda su un filo conduttore di pura fantasia, tracciato da una strana coppia produttore cinematografico spregiudicato e il suo segretario rassegnato in giro per l’Europa come Totò e Peppino in cerca di finanziamenti per un film su di loro. Il nostro Film porta gli artisti in un onirico viaggio attraverso l’Italia, dalla Napoli dei travestiti e di Città della Scienza, alla Spoleto del Festival, al sud delle mitiche storie dei briganti che hanno lasciato per strada ricordi e fantasmi, ma anche alla scintillante cornice del festival di Cannes e del sogno cinematografico, alla Wroclaw del vecchio teatro di avanguardia e alla New York della disinvolta e fresca creatività artistica. Oltre ad attori, musicisti e personaggi pop del cinema italiano e polacco, nel film è presente il critico Achille Bonito Oliva, alle prese con i dubbi e le arti dei quattro protagonisti, in un confronto in cui l’arte contemporanea si misura con la commedia manifestando la sua dimensione di felice luna park fatto di improvvisazione e spregiudicatezza dove quello che conta , al di là delle opere stesse, è in fondo il percorso individuale di ogni artista.

Bruno Colella