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SOLE CUORE AMORE - La Conferenza Stampa


L'incontro con la Stampa per lapresentazione del film di Daniele Vicari. Con Isabella Ragonese ed Eva Grieco. In sala dal 4 maggio


SOLE CUORE AMORE - La Conferenza Stampa
Isabella Ragonese in "Sole Cuore Amore"
Per Isabella Ragonese, che interpreta Eli, “Questo personaggio è stato per me un regalo. Mi sembra di aver conosciuto Eli, è una persona che stimo e rispetto. È un personaggio con un’energia incredibile, mi sembra di aver interpretato un’eroina del quotidiano. Il modo in cui affronta una vita difficile nutrendosi delle relazioni umane fa sì che questo sia un film caldo come le parole del titolo, è fatto di un’umanità che si sostiene e cerca di resistere alla bruttezza mettendo la bellezza e l'amore al centro. Mettere poesia nella propria vita è una grande lezione che mi ha dato questo personaggio. Alla domanda “sei felice?” Eli risponderebbe sempre “si”, lei è una persona che crede nella vita.”

L’altra protagonista del film, Eva Grieco, ballerina di danza contemporanea prima che attrice, che interpreta Vale commenta il film dicendo: “Questo è un film che restituisce molto alle donne: siamo in un paese e in un momento storico in cui c’è bisogno di far capire che le donne sono forti e si caricano di moltissimi problemi. È un film in cui molte persone possono riconoscersi. Io sono la testimonianza vivente che Vale esiste. Mi sono riconosciuta anche in Eli, ho vissuto ad Ostia antica, impiegavo due ore per venire a lavorare a Roma. Noi artisti spesso siamo divisi, come Vale, tra il fare quello che vogliamo, per cui siamo stati formati e quello che ci serve per sopravvivere. È un film necessario.”

Daniele Vicari, regista e sceneggiatore di "Sole cuore amore" dichiara: “ In questo film ho indagato le dinamiche che oggi portano al senso di disperazione delle persone. Trovo sorprendente che gli italiani non si ribellino e ho cercato di dare una risposta sentimentale con questo film che è ispirato alle donne che conosco. Il nostro è un momento storico in cui le donne si caricano sulle spalle la maggior parte della fatica sociale. Eli non vede la possibilità di ribellarsi perché deve portare a casa lo stipendio che non può perdere. Ma forse in fondo basta amarsi per ribellarsi al mondo in cui ci troviamo.”

Isabella Ragonese parla dell’importanza dei non-luoghi per la comprensione del suo personaggio: “Per Eli i viaggi quotidiani da casa al posto di lavoro costituiscono quasi un viaggio dentro se stessa. L'unico momento in cui si siede, pensa, si concede di piangere. I mezzi pubblici costituiscono un non-luogo affollato, lì è il vero momento in cui non può dissimulare la stanchezza. In questi momenti in cui è sola con se stessa, Eli prova quasi tenerezza per la vita che fa, perché si sente nascosta.”

Interrogato sul finale del film Vicari commenta: “Eli e Vale sono due facce della stessa medaglia. Eli è un personaggio quasi neorealista, Vale invece è il presente e il futuro, si è adeguata ad uno stile di vita che non presuppone una famiglia. Alla fine lei interpreta il dolore della sua amica, attraverso la danza. L'unica persona che nel film si può ribellare è Vale, perché lei è oltre la modernità. Ma forse la ribellione deve essere nello spettatore più che nel film.”

E riguardo il titolo, ispirato alla canzone di Valeria Rossi, Vicari commenta: “Per me non è una canzonetta quella della Rossi. Ho messo nel film un episodio a cui ho assistito: anni fa mi ero trovato in un ristorante di domenica mattina, c'era una comunione ed ad un certo punto qualcuno chiese ad una bambina cosa volesse cantare. Lei canta "Sole cuore amore". E io mi accorgo che la cameriera del ristorante stava piangendo e ho interpreto la scena con il fatto che fosse domenica, e probabilmente lei avrebbe voluto restare a casa con i figli. Quindi cambiare il titolo mi avrebbe dato la sensazione di tradire il film. Non vedo uno svilimento nel contenuto del film nell’usare questo titolo. Sole cuore amore è la rima più difficile della letteratura. E poi questo titolo rimanda al fatto che nel film c’è molta affettività, molto calore umano… il problema è che non basta”.

03/05/2017, 09:00

Rita Bennardello