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ALCOLISTA - Un demone, molti demoni, troppi demoni


Opera seconda per il regista Lucas Pavetto, un thriller-horror pensato per i mercanti indipendente internazionali


ALCOLISTA - Un demone, molti demoni, troppi demoni
Lucas Pavetto è un nome (sempre più) rilevante nel panorama thriller/horror italiano di questi ultimi anni. Il suo coraggioso percorso artistico lo ha visto realizzare alcuni corti, elaborare in un lungometraggio ("The Perfect Husband") il suo medio meglio riuscito e ora - proseguendo la vocazione internazionale dei suoi lavori, con cast statunitense e l'obiettivo rivolto ai mercati esteri - arrivare ad "Alcolista".

La storia è quella di un uomo, Daniel, che vive da solo in una casa di campagna con l'unica compagnia di bottiglie di alcolici. Ha un odio viscerale per il suo vicino di casa, di cui progetta da tempo l'omicidio. Una sera incontra Claire, un'assistente sociale che proverà ad aiutarlo. Ma la lucidità di Daniel è poca, il mix di alcol e medicine non gli fa capire quale sia la realtà, e ancor più chi siano le persone di cui fidarsi...

Il tema del demone dell'alcol non è nuovo per il genere, lo stato confusionale in cui mette le sue vittime è perfetto per generare nel pubblico il giusto spiazzamento per non trovare certezze nella visione, vagando un po' nel buio come accade a Daniel.

Il progetto è nato con obiettivi dichiaratamente educativi: "L'alcool è una sostanza stupefacente legale e sottovalutata dai giovani, ma può sortire effetti ben più devastanti di quelli causati dalle cosiddette droghe pesanti. L'abuso di alcool da parte dei minori più influenzabili è quasi un gioco, ma alla lunga può diventare un incubo", ha dichiarato Pavetto.

Il film vorrebbe raccontare quest'incubo, e in parte ci riesce. Il film inquieta e mette a disagio lo spettatore, immedesimendalo nel protagonista di "Alcolista". Poco sangue e poco mistero, forse (rispetto ai lavori precedenti, di sicuro), ma gli intenti erano altri, quindi bene così.

15/05/2017, 08:00

Carlo Griseri