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Torna SPAESAMENTI/DÉPAYSEMENTS, incontri
sul cinema del reale di confine


Torna SPAESAMENTI/DÉPAYSEMENTS, incontri sul cinema del reale di confine
Si parla di cinema e frontiere durante la seconda edizione di Spaesamenti/Dépaysements - Incontri sul cinema del reale di confine, una quattro giorni di proiezioni, incontri e dibattiti che, dal 29 giugno al 2 luglio 2017, presso il Cinema Massimo, propone una selezione di dieci film documentari d’autore di produzione e co-produzione italiana e francese che invitano a riflettere sulle diverse frontiere presenti nel mondo contemporaneo.

Spaesamenti/Dépaysements - Incontri sul cinema del reale di confine č la tappa conclusiva di Borderscapes, un progetto di cooperazione transfrontaliera nell’ambito del quale otto artisti italiani e francesi hanno realizzato un corpus di opere originali volte a raccontare la frontiera che divide, o unisce, l’Italia e la Francia. Opere che dialogano fra loro - e in parallelo con i dieci film-documentari di Spaesamenti/Dépaysements - all’interno di una mostra a ingresso libero allestita presso gli spazi dell’Unione Culturale Franco Antonicelli durante i quattro giorni della rassegna.

LA RASSEGNA (ingresso 3 euro proiezioni pomeridiane, 4 euro proiezioni serali) - Cinema Massimo (Torino, via Verdi 18). Dopo una prima tappa a Forcalquier in Alta Provenza (18-20 maggio 2017), la seconda edizione di Spaesamenti/Dépaysements sbarca in Italia, a Torino, dal 29 giugno al 2 luglio 2017. Il programma, curato dalla Fondazione Dravelli e Airelles Vidéo, propone la visione di dieci film documentari che mettono al centro della loro riflessione - con sguardo spaesato - il tema delle frontiere geografiche, storiche, culturali e simboliche che attraversano il nostro presente: Vivere di Judith Abitbol, film di apertura in ANTEPRIMA ITALIANA, Dustur di Marco Santarelli, Castro di Paolo Civati, Il Successore di Mattia Epifani, Tadmor di Monika Borgmann e Lokman Slim, Zona Franca di Georgi Lazarevski, Liberami di Federica Di Giacomo, Il Solengo di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis, Koropa di Laura Henno, La Permanence di Alice Diop.

Alla rassegna saranno presenti, tra gli altri, Judith Abitbol e Paola Valentini, rispettivamente autrice e protagonista di Vivere, Paolo Civati, autore e regista di Castro, Mattia Epifani, autore di Il Successore, Georgi Lazarevski, regista e autore di Zona Franca e il co-regista di Il Solengo Matteo Zoppis.

Giovedě 29 giugno h 18.00, in occasione dell’inaugurazione della mostra - la cui curatela č affidata a Sara Maragotto (Studio Fludd) - il pubblico potrŕ confrontarsi e dialogare con gli artisti presenti: Sandro Bozzolo, Francesca Cogni, Katia Kovacic, Enrico Negro, Elisa Talentino.

Borderscapes – Percorsi creativi sui valichi di frontiera presenta al pubblico un corpus organico di opere ispirate al tema della frontiera locale e globale e realizzate da otto artisti italiani e francesi appartenenti a diverse discipline artistiche. Le opere sono il frutto di un percorso creativo inaugurato nel giugno dello scorso anno e che ha visto impegnati i due gruppi di lavoro prima in un ciclo di sei residenze artistiche sui valichi di frontiera tra l’Italia e la Francia e, poi, in un percorso produttivo che, prendendo le mosse dalla realtŕ viva dei luoghi attraversati e delle loro comunitŕ, ha portato alla realizzazione di film documentari, cortometraggi, progetti fotografici, reportage audio, musica e illustrazioni. Tutte opere che raccontano paesaggi e personaggi di confine, s’immergono nelle loro storie, le trascrivono e le interpretano con l’obiettivo di costruire un nuovo immaginario della frontiera.

Mauro Brondi, responsabile del progetto e co-direttore artistico - con Mattia Plazio - di Spaesamenti/Dépaysements, afferma: “Borderscapes propone un viaggio fisico e mentale dentro gli stessi confini, partendo dai territori di montagna, dal Moncenisio alla Val Roya, senza soluzione di continuitŕ. La stessa parola “Borderscapes” definisce bene questi paesaggi culturali di confine che sono al centro del progetto, perché si parla di frontiere, limiti, passaggi, in paesaggi fatti di barriere naturali e umane (architetture, tracce di passato, vie di comunicazione) lungo la linea immaginaria che separa la Francia e l’Italia. Siamo anche molto orgogliosi di aver prodotto cosě tante opere originali fra video documentari, video d’animazione, fotografie, musiche, documentari sonori, che siamo certi continueranno questo viaggio, anche al termine dell’esposizione presentata all’Unione Culturale. Le proiezioni che realizziamo al Cinema Massimo, poi, sono un’occasione per allargare il discorso e parlare di confini e “spaesamenti”, con storie e film documentari che ribaltano l’ordinario raccontando follie, drammi, utopie del mondo contemporaneo. Siamo contenti di poter presentare una selezione di film importanti, con alcune anteprime nazionali e alcune riscoperte recenti, valorizzando il cinema documentario, genere “di confine” per eccellenza".

10/06/2017, 09:48