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Note di regia di "Veleni"


Note di regia di
Il film VELENI è una trasposizione cinematografica delle emozioni umane è una storia che attraverso le immagini ruota intorno al disvelamento di una serie di segreti.
VELENI si concentra su quello che è forse il più insondabile mistero: la mente umana.
Dietro la patina ormai consunta di un perbenismo aristocratico due eccentriche sorelle decidono di prendersi “cura” di quello che è un mondo femminile ormai rimasto isolato in un piccolo paese del sud Italia a causa delle guerre e dell’emigrazione.
Nasce così in me l’esigenza di indagare il possibile e impossibile mondo creativo che le donne sanno attuare quando i freni inibitori e culturali non hanno più il loro potere censurante.
Tutti i personaggi, in una prima fase, si presenteranno nel loro quotidiano per poi disvelare geniali strategie e stupefacenti mondi interiori.
Le immagini racconteranno la singolare dinamica attraverso la quale gli oggetti divengono padroni dei luoghi, mentre le fantasie interiori dei personaggi prendono il sopravvento sulla loro esistenza fino a spingerla verso una dimensione surreale, comica e imprevedibile.
Esiste sempre una connessione tra noi e i luoghi, tra noi e gli oggetti, tra noi e la memoria. La storia, ambientata negli anni ’50, è girata privilegiando la forza cromatica ed espressiva di un’epoca senza tempo in cui è possibile cogliere l’estrema vitalità dei sentimenti intramontabili che accompagnano la vita umana. Le follie e gli incroci amorosi contenuti nella trama emergono come elementi contemporanei e modernissimi che da sempre regolano la potenza dei sogni e degli affetti presenti nella storia dell’umanità. VELENI mette in luce le connessioni esistenziali fra dramma e malinconia, comicità e solitudine, sottolineando tali contrasti attraverso un uso della fotografia che mira a svelare gli opposti sentimentali disseminati in tutte le esistenze.

Nadia Baldi