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GIORNATE DEGLI AUTORI 18 - La terapia del racconto


Il penultimo giorno delle GdA è all’insegna del racconto-terapia. Lo sguardo, attento e critico, è tutto femminile. Tre autrici raccontano esperienze sofferte, utili al superamento di traumi personali e collettivi, forse anche all’espiazione.


GIORNATE DEGLI AUTORI 18 - La terapia del racconto
Dalla Romania Monica Stan e il suo co-regista George Chiper-Lillemark raccontano la claustrofobia di un centro di recupero per tossicodipendenti nel film in concorso "Imaculat", storia che viene dall’esperienza personale della regista. Dall’Albania Keti Stamo e sette bambini protagonisti dI Les enfants de Cain. Attraverso le dinamiche del gioco, i giovanissimi protagonisti si raccontano la storia di Caino e Abele generando un’analogia tra la loro condizione di oppressi da soffocanti codici sociali e le favole bibliche.

"Princesa" della documentarista sarda Stefania Muresu è la storia di una donna nigeriana vittima della tratta di esseri umani, raccontata attraverso frammenti di vita tra la sua realtà e l’immaginario della regista. Il cinema diventa catarsi, il messaggio si fa universale grazie alle storie di questi personaggi e alle visioni delle registe che li rappresentano. E con Albertine Lastera, maestra del montaggio che incontreremo in una Masterclass organizzata con il Centro Sperimentale di Cinematografia e Giornate degli Autori, ripercorreremo le tappe di una carriera molto intensa (da La Vie d’Adele del 2013 a Les choses humaines, presentato fuori concorso quest’anno alla Mostra) e conosceremo i segreti del ritmo di quel cinema femminista e LGTBQ+ di cui è autrice dell’editing.

Princesa e Daria (la protagonista di Imaculat) sono vittime di un mondo machista, un sistema che le oggettivizza. Princesa esce dal buio della sua condizione proprio accettando di essere raccontata in questo documentario attraverso le immagini e la scrittura di Stefania Meresu, regista di documentari, fotografa, etnologa e sociologa visuale. Daria vive l’illusione pericolosa che gli abusi psicologici dei suoi compagni del centro di disintossicazione siano lusinghe, delle quali dovrà accorgersi per sopravvivere in quello spazio chiuso nel quale si trova per essersi lasciata trascinare nella droga dal suo primo amore.

Monica Stan ha una formazione in psicologia e lavora come sceneggiatrice da molti anni. Imaculat rappresenta il suo debutto come regista che avviene accanto a George Chiper-Lillemark, direttore della fotografia di numerosi lungometraggi tra cui Touch Me Not (Orso d’Oro alla Berlinale 2018) di Adina Pintilie. Keti Stamo è una sceneggiatrice e regista albanese cresciuta tra l’Italia e la Svizzera. Con il suo primo lungometraggio Les enfants de Cain porta sul grande schermo la sua esperienza da psico-drammaturga maturata lavorando con gruppi di bambini siriani e quella fatta con Amnesty International creando un laboratorio sul sogno nei campi profughi in Grecia. È attraverso il sogno che i bambini protagonisti del suo film raccontano il disagio collettivo, i fantasmi nascosti nell’animo di un’intera società.

08/09/2021, 17:30

Carlotta Zanti