Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰

Note di regia di "The Cage - Nella gabbia"


Note di regia di
L'idea di lavorare a questo film nasce da un’innata e a volte non del tutto comprensibile emozione che provo di fronte alle vittorie delle donne nello sport. Quei sorrisi e quegli sguardi pieni di lacrime dopo un trionfo sportivo, così diversi da quelli degli atleti maschi, mi sembrano rivelare i n profondità le difficoltà intrinseche che incontra una donna quando decide di dedicare la propria vita ad una carriera sportiva. Per questo è sempre stata fortissima in me la voglia di lavorare ad un progetto cinematografico che parlasse di sport al femmi nile.

Avrei potuto farlo con molte discipline, ma ho scelto l’MMA per l’i mpatto visivo ed emotivo che si ha davanti a degli atlet i che lottano a mani nude all’interno di una gabbia a rischio della vita. In questo film la gabbia è anche una metafora della società contemporanea, nella quale gli individui appaiono sempre più limitati ed inconsapevoli delle infinite possibilità di essere liberi, rinchiusi nelle mille gabbie delle convenzioni sociali, della morale, dei rapporti sociali, erette attorno a loro da altri, o che ognuno si costruisce da solo, finendo per condizionare la propria libertà.

Fin dai primi minuti il film mostra le varie arene nelle quali la protagonista è chiamata a combattere: la comunità religiosa di accoglienza nella quale è cresciuta, con le sue convenzioni soffocanti; il sogno opprimente del fidanzato di trasformare il pic colo zoo a conduzione familiare in un grande business; la convivenza che la imprigiona in una storia d’amore che non sente più sua; la gabbia interiore dei ricordi di una vita difficile. Realizzare se stessa combattendo a mani nude in una gabbia vera e pr opria è la strada che Giulia trova per affermare il proprio anelito all’autodeterminazione. Una metafora che credo risulti del tutto esplicita nel parallelismo tra i felini rinchiusi nei recinti dello zoo e la gabbia di MMA dove la protagonista si batte pr oprio come una tigre, e che diviene il luogo all’interno del quale cerca e trova, paradossalmente, la propria libertà .

Massimiliano Zanin