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Manijeh Hekmat


Iran

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Manijeh Hekmat


Biografia:
Nata nel 1962, Manijeh Hekmat è una delle figure centrali del cinema politico iraniano. Nel 1995 ha iniziato la sua carriera cinematografica come produttrice e, nel 2002, ha diretto il suo primo lungometraggio, WOMEN'S PRISON, sulla situazione delle donne prigioniere in Iran. Il film è stato presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia e, l’anno successivo, è stato premiato con l’Amnesty International Award al Festival di Rotterdam. La forza dell’artista, ma in generale le condizioni di lavoro di molti cineasti iraniani, che spesso devono trovare espedienti per realizzare i loro film, possono essere rappresentate da questa sua dichiarazione sulla lavorazione del film: “Non potevamo costruire un carcere come set a causa della nostra situazione economica difficile. Quindi abbiamo dovuto convincere le autorità a farci lavorare in carceri vere e proprie. Ci siamo rivolti alle autorità giudiziarie, che hanno immediatamente rifiutato la nostra proposta. Non mi sono arresa affatto. Ho avuto 42 incontri diversi con le autorità in tre mesi e alla fine ho ottenuto il carcere.”
Una volta terminato, il film è stato censurato dal governo iraniano.
Nel 2008, il suo secondo film, THREE WOMEN, è stato presentato in più di 80 festival internazionali, a partire dalla Berlinale. Con la sua ultima opera dal titolo 19, ha vinto il Life Beyond Life Film Festival di Torino.
Tutti i film di Hekmat hanno riscosso un grande successo a livello mondiale ma raccolto non poche difficoltà nel suo paese, l’importanza della sua figura risiede però anche nel suo ruolo di produttrice che le permette di sostenere un’industria che vive da tempo grandi difficoltà, con artisti e registi regolarmente perseguitati e incarcerati.