Fondazione Fare Cinema
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locandina di "Sul Confine"

Cast

Interpreti:
Martina Guglielminetti (nipotina)
Ennio Verga (Ennio vecchio)
Lorenzo Ortelli (Ennio giovane)
Marco Verga (Carluccio)
Diego Broggi (spallone)
Vito Donegana (spallone)
Simone Bravetti (spallone)
Francesco Boe (spallone)
Alessio Senesi (spallone)
Samuele Gianola (spallone)
Guido Verri (spallone)
Marco Canclini (spallone)
Umberto Gattei (spallone)
Andrea Magrassi (finanziere)
Francesco Mandolese (finanziere)
Ricki Broggi (finanziere)
Marco Campoli (finanziere)
Luca Cerea (finanziere)
Alessandro Arlati (finanziere)
Andrea Gatti (finanziere)
Luca Vigano (finanziere)
Pamela Cuffaro (olandese)
Alessandra Facchinetti (olandese)
Valentina Ferraris (olandese)
Elena Mascetti (olandese)
Sandra Meneses (olandese - turista)
Paolo Moggi (calciatore)
Salvatore Versace (calciatore)
Carlo Felli (calciatore)
Lorenzo Molteni (calciatore)
Andrea Facchin (calciatore)
Riccardo Peduzzi (calciatore)
Graziella Luchi (madre di Ennio giovane)
Alberto Anzani (scrittore)

Soggetto:
Alberto Anzani

Sceneggiatura:
Alberto Anzani

Musiche:
Sergej Rachmaninov (Sinfonia n.2 in E minor)
Sergej Sergeevič Prokof'ev (Brano "Romeo e Giulietta")
Mina (Brano "Come tu mi vuoi")
Patty Pravo (Brano "Pensiero Stupendo")
Celso Fonseca (Brano "Sem Resposta”")

Montaggio:
Alberto Anzani

Costumi:
Sandra Meneses
Stefano Agnese
Alessandro Saffioti

Effetti:
Noios, Ricky e Gianco

Fotografia:
Silvio Mason

Suono:
Marco Campoli
Marco Canclini
Tomas Graziani

Steadycam:
Alessio Buono

Trucco:
Sandra Meneses

Trucco:
Melissa Tremolada

Sul Confine


Regia: Alberto Anzani
Anno di produzione: 2007
Durata: 85'
Tipologia: lungometraggio
Paese: Italia
Produzione: Sax Pictures
Distributore: n.d.
Data di uscita: n.d.
Sistema di montaggio: Final Cut
Formato di proiezione: DV, colore
Titolo originale: Sul Confine

Sinossi: La vita del contrabbando e la vita di un uomo si fondono nella sfida di superare una rete, un limite. Dal dopoguerra sino agli anni '70 sul confine italo-elvetico la leggenda degli "spalloni", contrabbandieri di montagna e di fatica viene raccontata da un protagonista settantaquattrenne.
Sulle montagne al confine con la Svizzera, davanti a una colonna di spalloni Ennio e un altro spallone vanno in avanscoperta. E'un'imboscata: dai sacchi a pelo escono i finanzieri sparando bengala in aria. I contrabbandieri fuggono in una gola di rovi. I militari delle Finanza li inseguono coi cani. Poi salvi l'Ennio riesce persino a dire: "Hai compiuto gli anni e ti hanno fatto anche i fuochi!" In una baita sulle montagne del lago di Como, un vecchio ex-contrabbandiere settantaquattrenne racconta alla sua nipotina, accanto al fuoco, mentre cucina la polenta,le avventure della sua giovinezza. Il suo sguardo e la sua voce scorrono come pagine di un libro i ricordi dell'infanzia. Ecco la prima volta in cui Ennio porta il sacco lungo i sentieri del contrabbando alla Ca'Rossa, il vomito al ritorno sotto una quercia a Maslianico, il viaggio delle bionde in auto verso la darsena di una villa,l'imbarco delle stecche su una barca di pescatore, il viaggio sul lago di Como tra le nebbie, l'approdo a Lezzeno sull'altra sponda all'alba. La nipotina ascolta e poi domanda: "Ma nonno non avevi paura?". "Paura? La paura 石tata la compagna della mia vita, per fortuna insieme al coraggio, comunque sempre insieme al rischio". Durante un torneo di calcio tra finanzieri e ragazzi di Cernobbio, Tavernola e Maslianico, Ennio tenta di corrompere una Guardia della Finanza "ul scarpasacc". L'indomani si incontrano a Como a Villa Olmo. Si accordano per avere il passo sopra il Bugone. Iniziano i viaggi a vuoto, poi carichi con il passo sicuro. Tornati schiantati dalle fatiche in un mastello d'acqua gli spalloni si lavano a turno. Durante un gelido inverno, Ennio rischia persino di perdere un fratello per congelamento. Siamo ormai agli inizi degli anni '70 e le prime turiste olandesi sbarcano a Cernobbio desiderando fare una passeggiata al monte Bisbino. Ennio e altri complici le portano in montagna e giunti nei pressi della caserma Murelli, una volta entrati nella tana del lupo, riescono non solo a bere vino coi finanzieri, ma a ballare insieme alle ragazze con un grammofono del capitano. Poi la nipotina gli domanda ancora se lo rifarebbe. "Ma certamente" risponde il vecchio, "ma solo per la nostra sopravvivenza. Tu non avrai bisogno di un lavoro illegale, cerca i sogni,i sogni grandi che la nostra generazione non ha avuto neppure il lusso di concepire." Intanto si vede salire alla montagna un'automobile con un giovane a bordo. Il vecchio spallone esce a prendere due legni per la stufa. Il giovane, giunto a Madrona, si avvicina alla baita e dice all'uomo anziano: "Di grazia, buon uomo, sono un giovane scrittore, conosce qualcuno che possa affittarmi una baita?" Il vecchio fa una faccia perplessa, poi esclama: "Ma capitan tutt a mi?". Poi gli risponde:"Entra, parliamone davanti a un bicchiere di vino". I due si sorridono ed entrano. Nella baita e' appesa una bricolla. L'inquadratura indugia, poi esce dalle sbarre della finestra e si invola sul panorama del primo bacino del lago come rapita da un volo d'idrovolante. Scorrono i titoli di coda.

Sito Web: http://www.sulconfinefilm.it

Ambientazione: Cernobbio (CO) / Lago di Como / Monte Bisbino

Periodo delle riprese: 24 febbraio 2007 - 15 aprile 2007 (16 giorni di ripresa)

Libro sul film "Sul Confine":
"Sul Confine"
di Alberto Anzani, 160 pp, Sax Editore, 2004
Superare il confine, superare il limite. Titanismo? Necessit. Infrangere regole che sono per luomo, per sperare in un futuro diverso. Delinquenti abituali o eroi? Un certo tipo di contrabbando stato anche questo: risalire la china, combattere la miseria. Ma la vita sul confine ha significato anche il gusto di vincere, di farla franca, di sfidare la sorte, di osare. Terre di frontiera, stesso territorio, una rete, leggi diverse. Sul confine italosvizzero intorno al lago di Como, dal dopoguerra sino agli anni 70, si abbracciano di nascosto fatica e affari, latinit e calvinismo. La voce di uno spallone si fa storia. La storia locale si fa leggenda. La vita del contrabbando e la vita di un uomo sono unite dalla fatica, dal rischio, dallo sprezzo del pericolo. Si fonderanno nella sfida continua di saper oltrepassare una rete, un confine, un limite. Dal dopoguerra sino agli anni 70 la storia di uno spallone del Lario, negli anni doro dello sfroso, diviene leggenda. il momento di uscire dal bosco, fare pochi metri e gettarsi di nuovo a terra per strisciare sotto la rete, camminare sui passi dei finanzieri un tratto, per confondere le tracce e poi saltare per il pendio, oltre la frontiera, correndo a capocollo verso le luci del lago. Indosso trenta chili caricati sulle spalle Limbarco delle stecche su una barca da pescatore. Il silenzio del lago rotto dal rumore stentato dellelica del motore e lodore penetrante dellolio e della benzina. questo ricordo di quando avevo trentanni e la lotta per la vita abbracciava il confine, i boschi, la montagna, il lago, che amo raccontare...
prezzo di copertina: 15,00


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