Fondazione Fare Cinema
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Cast

Veleno


Anno di produzione: 2010
Durata: n.d.
Tipologia: documentario
Genere: sociale
Paese: Italia
Distributore: n.d.
Data di uscita:
Titolo originale: Veleno

Sinossi: Il nuovo assetto politico sancisce chiaramente le ostilità che sempre hanno gravato sul sud dell’Italia. La figura del Premier è oggi rilevante per il patto d’acciaio che si è venuto a creare tra potere politico, giocato sul consenso, e potere mafioso, giocato sulla paura. La Chiesa è l’ago della bilancia che da sempre mantiene la stabilità del sistema, che nel tempo s’è fatto più fitto ed elitario. Assieme alla Chiesa, nel mezzo del conflitto, c’è il sud con le sue antiche credenze e superstizioni, e con la perdita di moralità e decadenza sociale, problematiche davvero serie che oggi sfociano nell’accanimento verso i vizi prodotti dalla modernità, ossia le scommesse sportive, le nuove forme di abuso sulle donne, l’alcolismo imperante e le nuove artificiali forme di evasione. Un nuovo flusso di sniffatori di veleni, crack ed altre sostanze tossiche che devastano le loro menti, un fenomeno completamente diverso rispetto al passato, in cui gli eroinomani erano costretti dalla necessità e dalla mancanza di certezze anzichè dal vizio del consumo. I giovani che provano a sottrarsi a questo futile destino e tentano di giocarsi la partita ad armi pari con la modernità, cercano di ritrovare le antiche radici, coltivando la terra, imparando antiche tecniche culinarie e cercando di sfuggire ai veleni, ma basta fare pochi chilometri ed ecco spuntare gli spettri dell’industrializzazione come la Pertusola di Crotone oramai in disuso, l’Ilva di Taranto, che con i loro veleni inquinano le risorse naturali più importanti del territorio. La gente muore di cancro all’ordine del giorno e tutti ingenuamente pensano che ciò sia dovuto al destino. La gente si rifugia nel credo religioso e nella Chiesa mentre il fumo continua a salire come se nulla fosse alimentando i cieli di nuovi veleni difficili da smaltire da parte di un ambiente ormai saturo di sostanze nocive.
Un altro fenomeno alimentatosi negli anni di decrescita del sud è stato quello dell’emarginazione di quegli individui che cercavano nel progresso un appiglio per sfuggire alla necessità e alla miseria, e ciò ha portato i mostri industriali ad insediarsi a sud. Gli emarginati, il più delle volte, per eccesso di sensibilità hanno perduto il senno o si sono ritrovati ad affrontare fenomeni come la depressione, la schizofrenia e l’alienazione.
Alcuni innovatori politici fanno credere ai più di esser capaci di ribellarsi a questo tragico destino, ma ciò a lungo termine diventa la solita escalation personale verso il successo, dimenticandosi dell’altro e del diverso, alimentando così l’odio e lo sgretolamento di regole condivise. Le donne sono importanti, ma solo a livello materiale, come oggetto di desiderio, da possedere e da usare a proprio piacimento.
I vestiti e gli occhiali da sole firmati nascondono la mancanza di comprensione dei nuovi fenomeni di massa.
Un uomo dell’est con entrambi gli arti amputati, al bordo della strada chiede l’elemosina senza che vi siano centri di accoglienza idonei che possano aiutarlo.
Vedere le puttane sulle vecchie strade di campagna e il contadino sul trattore che si ferma a comprare il suo momento di piacere fisico è un fenomeno davvero nuovo nei paesini del sud, senza che le mogli casalinghe possano minimamente immaginarlo.
Ci sono molti individui che per scelta fanno una vita ai margini della società, poiché non condividono questo tipo di “progresso”. Uno di loro vive in una discarica di rifiuti ed è il risultato finale del consumismo ” consumo e dunque sono”. Nel frattempo le ragazze corrono dal chirurgo a rifarsi i seni di plastica e i politici a farsi i lifting facciali per ringiovanire e conquistare giovani donne, che bisognose di soldi e pronte all’uso, si dedicano attivamente ad una vita sessuale intensa consumata con il primo fortunato approfittatore che pieno di soldi, riesce a far loro dimenticar totalmente i valori della vita di coppia e dell’amore condiviso. Persino l’Inghilterra viene battuta dalle zozzerie boccaccesche del sud, dove le passioni sembrano essere una delle cause principali del degrado morale. Internet ha estremizzato la ricerca a sfondo sessuale. Qui vi si può trovare di tutto, escort straniere, mogli e giovani studentesse bisognose, e un mercato nero in piena espansione di straniere appena sbarcate.
In Calabria discariche abusive, inquinamento e ‘ndrangheta (veleni) hanno portato molti alla necessità di allontanarsi dalla propria terra lasciando le proprie antiche case e interi villaggi incustoditi. In treno c’è sempre un via vai di immigrati nostalgici della terra che affermano di trovarsi molto bene al nord, dove secondo loro funziona tutto alla perfezione, ma che tornano almeno due volte l’anno in Calabria per raccogliere gli ulivi e fare l’olio, convinti che sia il migliore della terra, e poi infine decidere di ritornare per trascorrere le vacanze estive.
Anche a Taranto il fenomeno dell’abbandono ha lasciato le sue tracce nelle ormai diroccate case sulle rive del Mar Piccolo, voltandosi di spalle ai veleni ininterrottamente sputati dall’Ilva.
Un operaio dei gas del tarantino crede nella scienza e nella tecnica e nelle nuove possibilità. Parlando del suo lavoro ci spiega i perché del suo credo. E’ sposato ed è padre di famiglia ed ha la necessità di lavorare.
Queste sono le storie che si intrecciano ed entrano a far parte del mito con le loro vite, creando un nodo emotivo di interesse parallelo, che alla fine sfocia nella catarsi di una consapevolezza esistenziale, senza un happy end o una risoluzione finale, ma con la visione cruda e reale di ciò che è.

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