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locandina di "Io sono Mia"

Cast

Interpreti:
Serena Rossi (Mia Martini)
Maurizio Lastrico (Andrea)
Lucia Mascino (Sandra)
Dajana Roncione (Loredana Berté)
Antonio Gerardi (Alberigo Crocetta)
Nina Torresi (Alba)
Corrado Invernizzi (Charles Aznavour)
Edoardo Pesce (Franco Califano)
Daniele Mariani (Toni)
Francesca Turrini (Manager di Mia)
Fabrizio Coniglio (Roberto Galanti)
Gioia Spaziani (Salvina)
Duccio Camerini (Giuseppe)
Simone Gandolfo (Conduttore)

Soggetto:
Monica Rametta

Sceneggiatura:
Monica Rametta
Loredana Bertè (Consulenza)
Olivia Bertè (Consulenza)

Musiche:
Mattia Donna
La Femme Piège

Montaggio:
Alessio Doglione
Mélodie Caudal (Collaborazione)

Costumi:
Enrica Barbano

Scenografia:
Leonardo Conte

Fotografia:
Alessio Gelsini Torresi

Suono:
Giuseppe Angelelli (Presa Diretta)
Filippo Barraco (Montaggio)

Casting:
Loredana Scaramella
Stefano Oddi

Aiuto regista:
Vincenzo Rosa

Produttore:
Luca Barbareschi
Marta Aceto
Leonardo Ferrara

Trucco:
Vincenza Lamparelli

Acconciature:
Sergio Gennari

Organizzatore Generale:
Antonio Schiano

Direttore di Produzione:
Rita Lonigro

Story Editor:
Gladis Di Pietro

Story Editor:
Francesca Gianni

Produttore Creativo:
Saverio D'Ercole

Produttore Esecutivo:
Giulio Cestari

Produttore Esecutivo:
Claudio Gaeta

Io sono Mia


Regia: Riccardo Donna
Anno di produzione: 2018
Durata: n.d.
Tipologia: lungometraggio
Genere: biografico/commedia/musicale
Paese: Italia
Produzione: Eliseo Cinema; in collaborazione con Rai Fiction
Distributore: Nexo
Data di uscita: 14/01/2019
Formato di proiezione: DCP, colore
Ufficio Stampa: Rai Fiction / Ufficio Stampa Nexo Digital
Titolo originale: Io sono Mia

Recensioni di :
- IO SONO MIA - La vita tormentata di Mia Martini

Sinossi: Sanremo ’89. Un’esile figura femminile, percorre di spalle il tragitto per salire sul palco del teatro Ariston. È Mia Martini e questo è il suo rientro sulle scene dopo anni di abbandono: “Sai la gente è strana, prima si odia, poi si ama” è la prima strofa della nuova canzone della sua nuova vita.
Mimì in una lunga intervista ripercorre le tappe salienti della sua carriera: gli inizi difficili da bohémienne, il rapporto complesso col padre che, pur amandola, la ostacola fino a farle male, una storia d’amore intensissima che la travolge e la condiziona, la fama di iettatrice che le si attacca addosso come la peste, la carriera che conosce alti e bassi vertiginosi, il buio, fino alla serenità ritrovata. Una vita drammatica e intensa vissuta da una personalità sincera e autentica, da un animo fiero che ha lottato contro pregiudizi emarginanti e che non ha voluto scendere a compromessi, pagando a duro prezzo le proprie scelte artistiche e personali senza mai tirarsi indietro. Io sono Mia è la storia di un’artista unica dalla voce inimitabile, la storia di una donna appassionata che ha amato fino in fondo con ogni fibra del suo essere.

Sito Web: http://

Note:
La vita di Mia Martini, come in fondo forse quella di tutti i grandi artisti, è stata spesso dominata dalla difficoltà di coniugare il suo indiscutibile talento e il diritto di poterlo esprimere liberamente, con gli impedimenti e le difficoltà della vita reale e quotidiana che continuamente l’hanno messa di fronte a scelte e compromessi difficili da gestire.

Questo è il dato di partenza, il nocciolo reale, vero, dal quale si dipana e si allarga tutto il racconto che mescola fatti realmente accaduti alla finzione di chi decide di raccontarli.

Il ritorno di Mia Martini a Sanremo 1989, il perno intorno al quale la storia si sviluppa, è un fatto reale, com’è reale il fatto che accadesse dopo ben cinque anni che Mia si era ritirata dalle scene, anni nei quali per pagare l’affitto aveva scelto di continuare ad esibirsi, accompagnata solamente da una base - lei che aveva cantato all’Olympia - nelle sagre rionali e nelle feste di paese. Tutto vero. Vero anche quel suo carattere a volte troppo intransigente, irrequieto, che non sopportava imposizioni, che voleva essere sempre artefice del suo destino e che l’ha portata a recedere il contratto prima della scadenza con un’importante casa discografica che la rappresentava - riducendola così sul lastrico - perché voleva imporle autori nuovi e un modo differente di vestirsi e di cantare, temendo che si alimentassero le voci che già negli anni ‘70 circolavano sul suo conto. Anche questo tutto vero. Le voci stupide, ma terribili, che avevano a che fare con il pregiudizio, con la calunnia, che si sono insinuate nella sua vita, inizialmente come un venticello leggero per poi trasformarsi in una vera tempesta che ha finito per travolgerla costringendola di fatto al ritiro.
La parte affidata alla finzione nella storia è portata soprattutto dai personaggi che ruotano intorno a Mia e che servono a rendere più chiara la narrazione.
Lucia Neri, prima tra tutti, è la giornalista che l’accompagna nelle quarantotto ore che la separano dal suo sperato e temuto ritorno sulla ribalta di Sanremo. Non sapremo mai se Mia quelle quarantotto ore le ha vissute davvero così. Ricordando e raccontando a un’altra donna come lei cosa l’ha portata a ritrovarsi lì dove si trova adesso, con la paura e l’ansia di ritrovare il suo pubblico; come non sapremo mai se l’altro personaggio di pura fantasia, Tino Notte, sia stato davvero lui a mettere per primo in giro la voce che Mia Martini portasse sfortuna.

Anche Andrea, un fotografo che incontra una sera dopo un suo concerto alla Bussola, grande amore che attraversa almeno dieci anni della sua vita, tra alti e bassi, liti e incomprensioni, fino alla chiusura finale, è un personaggio di fantasia e la loro storia è in linea con le tormentate storie d’amore vissute dall’artista. Perché in fondo le storie d’amore, soprattutto quelle tra due artisti di talento, possono somigliarsi, nei grandi conflitti e negli slanci passionali che le segnano. 

Alba la sua amica, Loredana Bertè sua sorella, Crocetta il suo manager, il suo entourage di autori, Bruno Lauzi, Franco Califano, suo padre Giuseppe, sono tutti personaggi veri, che hanno avuto chi per un verso, chi per l’altro, un ruolo fondamentale nella storia di Mia. E tutti insieme ci aiutano a comprendere meglio e a restituire dignità all’artista e alla donna Mia Martini.


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