banner430X45
locandina di "The Milky Way"

Cast

Con:
Angelo Bonnet
Walter Re
Renata Bompard
Silvia Massara
Davide Rostan
Micaillou
Solange Lefol
Michel Rosseau
Pierre-Yves Dorè
Matheus (II)
Seedy Ceesay
Amadu
Riad

Soggetto:
Luigi D'Alife

Sceneggiatura:
Luigi D'Alife

Musiche:
Claudio Cadei
Luigi De Gasperi (Collaborazione)

Montaggio:
Luigi D'Alife
Angelica Gentilini
Corrado Iuvara (Supervisione)

Fotografia:
Nicola Zambelli

Suono:
Claudio Cadei (Presa Diretta e Post-produzione)

Camera:
Luigi D'Alife

Camera:
Nicola Zambelli

Illustrazioni:
Emanuele Giacopetti

Direttore Animazioni:
Andrea Zanoli

Animazioni:
Isabella Urru

Drone:
Fabio Ferrero

Assistente alla Regia:
Angelica Gentilini

Assistente alla Regia:
Marta Melina

Assistente alla Produzione:
Angelica Gentilini

Assistente alla Produzione:
Marta Melina

Color Correction:
Salvatore Lucchese

Voce Narrante:
Mirco Menna

The Milky Way


Regia: Luigi D'Alife
Anno di produzione: 2020
Durata: 84'
Tipologia: documentario
Genere: etnologico/sociale
Paese: Italia
Produzione: Smk Videofactory
Distributore: OPENDDB
Data di uscita: 06/02/2020
Formato di proiezione: DCP, colore
Ufficio Stampa: Arianna Monteverdi / Andrea Paco Mariani / Calogero Greco
Titolo originale: The Milky Way

Sinossi: Sulle Alpi tra Italia e Francia ogni giorno decine di persone provano a superare una linea immaginaria chiamata confine. In mezzo alla neve, tra piste da sci e turismo, il racconto di una storia dove nessuno si salva da solo.

Di giorno, le montagne tra Clavière e Monginevro sono attraversate da migliaia di sciatori in vacanza sulla neve nel comprensorio sciistico “La Via Lattea”; di notte, sono percorse di nascosto tra i boschi da decine di migranti che lasciano l’Italia per proseguire il loro viaggio oltre il confine con la Francia.
“The Milky Way” è la storia di solidarietà degli abitanti e dei pericoli affrontati dai migranti, raccontata attraverso scorci di vita e graphic novel animate sullo sfondo del mondo di montagna nella consapevolezza che - qui come in mare - nessuno si lascia da solo.

Sito Web: http://www.milkywaydoc.com

Ambientazione: Clavière / Monginevro (Francia) / Bardonecchia / Briancon (Francia) / Rochemolles (Italia) / Oulx (Italia)

Note:
IL CONTESTO
Le alpi occidentali si sono imposte nel corso dei secoli come luogo di passaggio ma anche di osmosi, una frontiera naturale ingannatrice che divide un'unica popolazione montanara che nei secoli si è conquistata spazi di libertà, tra forme comunitarie antichissime e pratiche di mutua assistenza.
Le comunità, linguisticamente e culturalmente parti della stessa millenaria civiltà alpina, sono state separate e schierate su fronti contrapposti da una nuova e artificiale frontiera.
Quello alpino è da sempre un sistema che invia migranti sui due versanti delle montagne. Se negli ultimi 200 anni sono stati gli italiani ad attraversare clandestinamente il confine per andare a cercare lavoro in Francia, negli ultimi decenni è avvenuto lo stesso con i profughi durante la guerra dei Balcani e ora, almeno dal 2015, è una rotta utilizzata anche dai migranti di origine africana. La “nuova” rotta alpina dei migranti, di nuovo non ha nulla; quasi 70 anni fa la chiamavamo “della speranza”, ora non più.
La chiusura dei confini interni europei, in particolare quello tra Ventimiglia e Mentone avvenuto nel 2015, ha portato i migranti alla ricerca di rotte meno battute. Di fatto il passaggio non è mai stato bloccato, bensì reso solo più difficile, pericoloso e costoso.
Questa situazione ha portato prima centinaia, poi migliaia di persone a decidere di tentare di oltrepassare il confine attraverso i valichi alpini, con tutto quello che comporta in termini di pericolo per le vite delle persone.
Ci eravamo abituati ad andare in Francia senza controlli: oggi, chi ha la faccia da europeo continua a farlo. Gli altri invece rischiano di morire sulla frontiera.
E vi muoiono.
A cavallo tra la Val di Susa e Valle della Clarée i migranti attraversano un territorio di alta montagna, tra piste da sci e turismo; una manciata di chilometri in linea d’aria che diventano interminabili se percorsi sulla neve. Poco preparati e mal equipaggiati per un’impresa del genere, imboccano i sentieri di notte, sfidando il buio, il freddo e i controlli delle autorità francesi. Nonostante questo, una parte non esigua di abitanti delle valli ha deciso di non abbassare la testa e di non girare lo sguardo di fronte a quanto accade lungo i sentieri delle proprie montagne. Le migrazioni non sono altro che un viaggio circolare dell'umanità.


Video


Foto