Fondazione Fare Cinema
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Sandra Millozzi  (25/03/2009 @ 11:03)
Ho avuto occasione di vedere questo film soltanto alcuni mesi fa, durante un ciclo di proiezione di pellicole attestanti il rapporto fra cinema e storia, organizzato ogni anno dall'università che frequanto a Macerata. Al di là della commozione per le vicende trattate e l'emozione trasmessami dai vari personaggi/attori, ho avuto la fortuna di sentire dalla viva voce del regista, Enzo Monteleone, per l'occasione presente nell'aula ove il film è stato mostrato, particolari interessanti sulla realizzazione del lavoro, curiosità, tecniche e chi più ne ha più ne metta. Mi ha colpita non soltanto la straordinaria garbatezza quanto semplicità di un Monteleone che sembrava davvero "uno di noi", ma anche il ritratto che ci ha donato dell'ineguagliabile Pierfrancesco Favino, un attore come pochi nel regalare emozioni sempre nuove, qualsiasi sia il ruolo in cui si cali. Azzeccata a mio avviso la scelta del cast, con un Solfrizzi ancora una volta mai scontato e realmente coinvolgente. Un film per non dimenticare gli orrori della guerra e i sentimenti di uomini coraggiosi che per una causa, giusta o sbagliata non importa, hanno messo in gioco tutto. Anche la vita.
Daniele Zingaro  (20/06/2007 @ 15:49)
Ne vale la pena!
Giulio Pons  (07/02/2006 @ 00:00)
Girato in Marocco, il film narra le vicende avvenute nel 1942 in Egitto, ad El Alamein, dove le truppe italiane sono bloccate e bersagliate dall’esercito inglese. La guerra viene raccontata con occhi ben diversi rispetto a come siamo stati abituati a vederla nei film americani. Niente trionfalismi, niente eroismi, solo problemi: il giovane soldato Serra dei corpi volontari universitari arriva al fronte convinto di aiutare la patria, pieno di speranza, vuole mostrare il suo coraggio e vuole farsi onore, ma finisce vittima dell’attesa dello scontro frontale. Gli tocca fronteggiare la mancanza d’acqua, i rifornimenti scarsi e casuali, la dissenteria... oltre che le bombe e i proiettili. La guerra appare allo spettatore tremendamente stupida, insensata per chi è al fronte, non c’è logica ma solo un’assurda legge casuale per cui oggi ci sei e domani non ci sei più. Il tutto viene raccontato con toni schietti, senza forzature, senza effetti speciali gratuiti, attraverso gli occhi di persone normali alle prese con fatti più grandi. E’ un film molto bello che andrebbe portato almeno nelle scuole, visto che nelle sale non c’è stato molto.

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