Note di regia del documentario "Rata Nece Biti!"
Quando mi hanno chiesto di scrivere queste righe mi è tornata alla memoria una frase di William Faulkner: “Il passato non è morto: non è nemmeno passato”. Credo che in queste parole possa rispecchiarsi il sentimento che non solo provavo mentre giravo in Bosnia, tra Sarajevo e Srebrenica, ma anche dopo (e adesso) mentre lavoravo al montaggio e rivedevo/rivivevo quegli incontri, quei paesaggi naturali ed umani, quei volti e quei suoni. In quei luoghi, così remoti alla nostra percezione e così prossimi nella realtà, il tempo della guerra pesa ancora in modo determinante sul presente, sulla questione politica come sulle psicologie individuali e le relazioni umane. E' un passato tragico che si ostina a non passare e incombe sul presente, un presente dove l'oggi non c'è ancora.
La sensazione di attraversare un tempo sospeso, è quella che mi ha guidato nella realizzazione del documentario e in qualche modo ha dato forma alla sua stessa struttura, alla sequenza dei capitoli in cui i personaggi e il racconto si prendono il proprio tempo, cercando forse di riappropriarsene rompendo quel limbo che li imprigiona ancora.
Daniele Gaglianone