Festival del Cinema Cittŕ di Spello e dei Borghi Umbri
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Alberto Spadolini: cinema, danza, musica,
pittura nella parigi anni '30


Il Festival Bolero-Spadň conclude i festeggiamenti per il 100° anniversario della nascita di Alberto Spadolini, il piů eclettico artista del ‘900. E’ di questi giorni la scoperta che l’artista ha partecipato anche al celebre “Le Quai de Brumes” (1938) accanto a Jean Gabin.


Alberto Spadolini: cinema, danza, musica, pittura nella parigi anni '30
Alberto Spadolini in "Alba Tragica"
Dopo la recente pubblicazione di due volumi su Alberto Spadolini (Ancona 1907 – Parigi 1972), il primo edito con il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, il secondo dal Fortino Napoleonico di Portonovo, pensavamo di sapere tutto dell’artista anconetano.
Negli anni ’20 č giovane decoratore al Vittoriale ammirato da Gabriele D’Annunzio; č aiuto scenografo al Teatro degli Indipendenti di Anton Giulio Bragaglia con De Chirico e Marinetti. Negli anni ’30 a Parigi č pittore apprezzato da Max Jacob e da Jean Cocteau; coreografo stimato da Maurice Ravel, da Paul Valery, da Marlene Dietrich; danzatore con Mistinguett, Cécile Sorel e Joséphine Baker con cui ha una tempestosa relazione sentimentale; e poi cantante, scultore, illustratore, restauratore, giornalista, sceneggiatore e regista di documentari, attore ...
Nel cinema Spadolini esordisce con “L’épervier” del 1933 accanto al giovanissimo Jean Marais ed alla principessa Natalie Paley, cugina dello zar Nicola II°, che era stata legata sentimentalmente a Jean Cocteau; danza nel film “Marinella” di Pierre Caron del 1936; č con l’affascinante Mila Pareli ne “Le Monsieur de Cinq Heures” del 1938; collabora con Marcel Carné, Jacques Prévert e Jean Gabin al film “Le Jour se Léve” del 1939, distribuito in Italia con il titolo “Alba Tragica” in cui interpreta il ruolo di un piccolo gangster.
Con Spadolini le scoperte non finiscono mai: lo “Svenska Filmistitutet” di Stoccolma segnala il nome dell’artista italiano fra i protagonisti del film “Le Quai des Brumes” (1938), tradotto con “Il Porto delle Nebbie”, uno dei massimi capolavori del cinema francese diretto da Marcel Carné, sceneggiato da Jacques Prévert e con la partecipazione di Jean Gabin, Michčle Morgan e Pierre Brasseur. Il film appartiene al filone del realismo poetico, viene addirittura premiato alla mostra di Venezia del 1938 anche se č proiettato nelle sale italiane solo venti anni dopo.
La riscoperta dell’artista Spadolini ha destato grande eco in Inghilterra dove sono apparsi articoli su “Critical Dance”, e su “Ballet Dance Magazine”; relazioni sono state svolte presso il Balliol College - University of Oxford dal titolo “Dance, Masculinity and Primitivism: The Example of Alberto Spadolini” e presso la School of Art History - University of St Andrews (Scozia) dal titolo “Looking and Being Looked at: Alberto Spadolini as Painter and Dancer”.
La rivista “Vogue” che si era occupata dell’artista nel 1933, torna a parlare di lui nel 2007 …
Numerosi i festival e le rassegne dedicate a Spadolini in Italia: al Castello degli Agolanti di Riccione nel maggio 2005, alla Rocca Malatestiana di Mondaino nel giugno 2006, alla Sala Imperatori di Porto San Giorgio nell’agosto 2007, al Fortino Napoleonico di Portonovo nell’agosto 2007, al Palazzo dei Priori di Fermo nel dicembre 2007.
Anche la cittŕ di Cattolica (Rimini) ospita una rassegna dedicata a Spadolini, oggi considerato il piů prestigioso danzatore italiano degli anni ’30. Il 17 aprile 2008, presso il Teatro Snaporaz, sono in programma musiche di Joséphine Baker, di Edith Piaf e di Django Reinhardt eseguite dal “Nicoletta Fabbri Quartet” (la cantante si č esibita nei piů importanti Festival del Cinema con il “Premio Oscar” Nicola Piovani). Seguono filmati con le danze di Spadolini, interviste allo storico dell’arte Riccardo Gresta ed allo scrittore Angelo Chiaretti, ed una esibizione del corpo di ballo del Centro Professionale Danza, coreografie di Antonella Bartolacci, scenografie di Alberto Spadolini.

11/03/2008, 15:36