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I vincitori della 15. Edizione del Premio "Ilaria Alpi"


I vincitori della 15. Edizione del Premio
Una scena ddel doc "211: Anna"
Sezione: Migliore Reportage Italiano Breve
Alfredo Macchi, "Morire per Vivere" Password, Rete 4
Motivazione: Un reportage intenso, scavato, che ha la capacità di raccontare il dramma dell’immigrazione attraverso le storie e i volti dei protagonisti. Realizzato con uno stile asciutto e senza concessioni alla retorica è un ottimo esempio di giornalismo tv.

Sezione: Migliore Reportage Italiano Lungo
Bernardo Iovene, "Modulazione di Frequenze" Report, Rai Tre
Motivazione: Una intervista che diventa reportage. Un incalzare di domande precise, puntigliose, documentate mettono allo scoperto l’interlocutore. Iovene con questo pregevole brano di giornalismo televisivo indica la strada ai giovani”

Sezione: Migliore Servizio da TG
Marc Innaro, "Contabile Hamas", Tg3, Rai
Motivazione: A Gaza devastata e sbarrata alla stampa internazionale, Marc Innaro è riuscito a seguire e a intervistare un contabile di Hamas intento a risarcire danni di guerra alla popolazione palestinese. Una testimonianza rara ed efficace sugli aspetti meno conosciuti di una guerra spietata e contraddittoria.

Sezione: Premio Migliore Reportage Internazionale
Rebecca Gudish, “Childslaves” Wdr - Germany
Motivazione: Rappresenta un saggio di giornalismo investigativo, non soltanto un’inchiesta coraggiosa e documentata sul lavoro minorile in India che presenta immagini drammatiche, e al tempo stesso rispettose e sobrie, di una pratica diffusa quanto ingiusta e crudele. Infatti le pietre estratte dalle cave, in cui lavorano in condizioni primitive e durissime decine di bambini, finiscono poi sui cataloghi patinati dei distributori tedeschi e vengono poi usate per pavimentare strade e piazze delle città della Germania. Un'inchiesta sull’ipocrisia di un’Europa che fa finta di combattere il lavoro minorile, e si arresta davanti ad un pezzo di carta con qualche timbro. Un lavoro di eccellenza e di passione che merita pienamente il massimo riconoscimento.

Sezione: Premio Produzione
Lisa Tormena e Matteo Lolletti "Libertà in Esilio" (produzione indipendente)
Motivazione: Giornalisti arrestati, perseguitati, incarcerati, picchiati e costretti a fuggire dal loro paese. A Parigi, in Francia un rifugio. Un luogo dove curare le ferite del corpo e dell’anima. Dove imparare una nuova lingua. Raccontato con passione e delicatezza dagli autori, questo breve reportage squarcia il velo che nasconde la grande sofferenza di molti giornalisti”.

Sezione: Premio TV Locati e Regionali
Alessio Lasta “Hua-Yi – Seconda Generazione” Telelombardia – Milano
Motivazione: Ecco la seconda generazione di cinesi a Milano, un popolo che spesso non si racconta. In questo servizio l’autore riesce ad entrare in un mondo sconosciuto e a fotografarne l’integrazione a volte complicata e a volte positiva.

Sezione: Premio Giovane
Edoardo Anselmi "Le Pecore di Acerra" Current Tv - Sky (canale 130)
Motivazione: Per la capacità dell’autore di coniugare in maniera disinvolta le caratteristiche dell’inchiesta giornalistica assieme al lato umano delle storie che vedono coinvolti i protagonisti delle vicende narrate. Lo smaltimento illegale dei rifiuti tossici è una delle piaghe sociali più devastanti, ma anche uno dei temi meno trattati. Si comprende bene il disinteresse delle istituzioni nei confronti delle drammatiche situazioni nelle quali molti abitanti vivono, subendo danni irreparabili alla loro salute. Danni che possono portare alla morte.

Sezione: Premio Internazionale "Miran Hrovatin"
Bearing Witness: Five Years of the Iraq War” di Ayperi Karabuda Ecer e Jassim Assim Ahmad, Reuters – in association with Mediastorm
Motivazione: Il 20 marzo 2003 americani ed inglesi invadono l'Iraq dando il la a quella che era stata definita una guerra contro un paese che nascondeva armi di distruzione di massa. A testimoniare gli eventi anche molti giornalisti: 127 di loro hanno perso la vita. Il reportage racconta le testimonianze di questi reporter. Una grande agenzia internazionale: la Reuters. 5 anni di guerra in Iraq raccontati dai loro reporter in susseguirsi di video e di foto che sono la summa di una guerra sporca combattuta contro un nemico invisibile.
Il Premio verrà devoluto a The rory peck/trust, associazione nata per supportare le famiglie dei freelance uccisi durante le guerre.

Premio Speciale della Giuria
Giovanna Massimetti e Paolo Serbandini, “211: Anna”, Doc 3, RAI 3
Motivazione La giuria dedica un premio speciale a questo bellissimo documentario di Giovanna Massimetti e Paolo Serbandini , che comunica forti emozioni e conoscenza, pur non essendo sotto alcuni profili omogeneo ai canoni dell'inchiesta televisiva ai quali è attualmente improntato il Premio Ilaria Alpi. Dal documentario la passione e l'impegno civile di Anna Politkovskaja emergono sullo sfondo della Russia post sovietica e del nuovo potere, che si è rivelato mortale nemico della libertà di stampa. Rigore nell'analisi e stile narrativo vi fondono mirabilmente, il respiro della testimonianza e i contenuti della più drammatica attualità.

Sezione: Premio della Critica
"Le Mani su PAlermo" di Claudio Canepari, Salvo Palazzolo, Piergiorgio Di Cara, Matteo Lena e Fabrizio Marini. Regia Fabrizio Lazzaretti e Matteo Lena
Rai Tre (coprodotta da Raifiction e Magnolia).
Motivazione: Efficace nel racconto, perfetto nelle ricostruzioni di fatti e personaggi. Le mani su Palermo, con il linguaggio della fiction e gli strumenti dell’inchiesta, è entrato nei luoghi in cui si sono mossi i protagonisti: i buoni e i cattivi. Fra pedinamenti e testimonianze inedite, il film ricostruisce le indagini che hanno portato alla cattura, mettendo in luce la ragnatela di omertà e protezionismo che si costruisce intorno ai poteri mafiosi e ai suoi reggenti.

Menzione Speciale dell'Associazione "Ilaria Alpi"
Comunità Aperta “Ilaria Alpi’s Murder” Emanuele Piano e Alessandro Righi prodotto da Oyibo Productions per Al Jazeera English
Motivazione: per aver raccontato in 20 minuti un caso italiano ancora irrisolto ad un pubblico straniero. Agli autori il merito di aver ricordato anche fuori dall’Italia, nel quindicesimo anniversario dalla morte, Ilaria Alpi e Miran Hrovatin e un caso giudiziario ancora aperto. Le immagini riportano indietro di 15 anni e, attraverso il racconto di testimoni degli eventi, ricostruiscono la fitta ragnatela di interessi, dai soldi della cooperazione italo-somala alle armi e ai rifiuti tossici, nella quale i due giornalisti si sono trovati coinvolti.

22/06/2009, 13:27

Simone Pinchiorri