Anche l'Associazione Festival Italiani
di Cinema contro i tagli al FUS


Anche l'Associazione Festival Italiani di Cinema contro i tagli al FUS
L'Associzione Festival Italiani di Cinema (AFIC) si schiera contro i tagli al Fondo Unico dello Spettacolo. Di seguito il comunicato congiunto:

Facciamo Festival di Cinema. Li pensiamo, li organizziamo, troviamo i finanziamenti spesso in modi rocamboleschi, li portiamo al pubblico. Ci anima la passione per il cinema, l’aspirazione di essere il tramite naturale, il primo tramite, tra i sogni, le idee di un autore e i desideri, le attese di uno spettatore. Senza film, senza sogni, senza un sentire comune con produttori, registi, attori, tecnici, a cosa serve il nostro lavoro? Per questo la nostra Associazione Festival Italiani di Cinema (Afic), come tutte le altre categorie del mondo della cultura e dello spettacolo, ha atteso con fiducia che le pubbliche promesse fatte dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali circa il ripristino – almeno ai livelli del 2008 – del Fondo Unico dello Spettacolo già ampiamente tagliato nella Finanziaria di quest’anno, venissero mantenute. Così non è stato. Il taglio dei finanziamenti pubblici, riservati a un settore che dovrebbe essere considerato cruciale per la salvaguardia della cultura nazionale ed europea, allarma non solo per le reali e immediate ripercussioni che ha sul lavoro di migliaia di persone e delle loro famiglie ma anche perché si inserisce in una prospettiva d’impoverimento generale del Paese, giacché non è immaginabile che le idee possano essere realizzate senza i mezzi e non ha senso pensare che lo Stato non assolva al suo ruolo, a fianco e non al posto del mercato, fissando regole certe, tempi certi, criteri oggettivi e rispondenti alle promesse fatte. E’ per questi motivi che l’Afic sente oggi di essere parte attiva di una protesta che coinvolge tutto il mondo dello spettacolo, non scordando per questo il positivo atteggiamento tenuto fin qui dalla Direzione Cinema verso i festival. Anche così contiamo le perdite sul campo mentre alcuni nostri associati, complice spesso un accumularsi di minori o nulli finanziamenti tra Stato, Regioni e Enti Locali, sono stati costretti a chiudere i battenti. E’ il mercato bellezza! – direbbe qualcuno. Ma è per questo che le scelte dei nostri governanti ci appaiono ancor più drammatiche, quasi una svolta da cui non si potrà più tornare indietro. E togliere al cinema – in primo luogo alla produzione di nuove opere – le minime risorse necessarie, finisce per coinvolgere anche il nostro lavoro: minori saranno le risorse per il cinema, minori saranno le produzioni che i nostri festival potranno proporre. Si crea così un circolo vizioso che è esattamente il contrario di ciò che un Paese, promotore e sostenitore di idee forti e innovative, dovrebbe innescare. Per questo l’Afic aderisce alla protesta di tutto lo spettacolo contro uno scempio indegno della cultura e della storia a cui apparteniamo.

22/07/2009, 17:38

Simone Pinchiorri