"Sangue e Cemento": le verità nascoste sul terremoto in Abruzzo


Tutte le domande senza risposta sul terremoto in Abruzzo nel documenatario realizzato dal Gruppo Zero, collettivo che firma la regia di "Sangue e Cemento", un'opera di denuncia in puro stampo giornalistico.


Un altro documentario sul terremoto in Abruzzo, si potrebbe dire. Ma contrariamente agli altri titoli sullo stesso tema visti da aprile ad oggi (Vicari, Pannone, FromZero.tv, ...) il lavoro svolto dal Gruppo Zero, collettivo che firma la regia di “Sangue e Cemento”, si differenzia per il taglio - più giornalistico e di denuncia rispetto agli altri - e per la ricerca delle cause di una tragedia recente, sicuramente da non dimenticare e ancor più da non considerare per inevitabile.
Già, perché come ci racconta Paolo Calabresi, nel ruolo di figura di raccordo della storia, le avvisaglie, le denunce, le possibilità di arginare i danni c’erano tutte: se solo le autorità preposte non fossero state così superficiali, cieche e avide. Ruolo, quello di Calabresi, molto simile a quello che lui stesso ricopre nella trasmissione TV “Le Iene” (non propriamente un difetto del documentario, ma una caratteristica che lo rende un po’ più "televisivo", inevitabilmente...).
La rabbia è il carattere costante di tutta la visione, con alcune punte di sdegno e altre di disgusto per chi ha lasciato morire centinaia di persone (inutile ricordare qui casi singoli, l’ora circa di durata ne elenca fin troppe!).

Un lavoro (quasi) ineccepibile, che riempie lo spettatore di informazioni ma che rende il tutto, grazie ad un costante uso della reiterazione dei concetti (e qui diventa fondamentale il ruolo di Calabresi), facilmente "assimilabile".
Molto interessante il lavoro realizzato sulla colonna sonora, che si sviluppa tra silenzi, rumori, momenti più incalzanti ed altri più intimi, accompagnando le immagini e le emozioni di chi, impotente, assiste alla visione.

17/12/2009, 09:56

Carlo Griseri