Il lavoro e la la filosofa e ambientalista di Shiva in
"I nove semi. Viaggio nell'India di Vandana Shiva"

"In Italia il termine “attivista” sta assumendo accezioni sempre più negative, perchè quando lo si utilizza sembra che si voglia ghettizzare qualcuno. La protagonista di questa storia lo ha sempre preso come un complimento". Parola di Maurizio Zaccaro, autore de “I nove semi. Viaggio nell'India di Vandana Shiva”, presentato al Bellaria Film Festival nella sezione “Nuove identità”.

Il documentario fa parte del progetto “Terra Madre” di Ermano Olmi, all'interno del quale sono presenti diverse sequenze, ma diventa opera autonoma per raccontare il lavoro che la filosofa e ambientalista Shiva porta avanti da molti anni assieme a numerose collaboratrici. La missione è quella di contribuire alla difesa del futuro dell'umanità, contrapponendosi alle colture o.g.m. e dedicandosi al mantenimento di quelle rigorosamente biologiche. Non guardare a domani, dunque, ma ragionare sulle conseguenze a lunga gittata, alle condizioni di vita di una futura settima generazione.

Il film, pur essendo stato girato in dieci giorni alle pendici dell'Himalaya, descrive una condizione universale:"Quando eravamo li bevevamo l'acqua con il marchio Pepsi. Sembra assurdo, ma basta aprire un quotidiano italiano per scoprire che gli effetti della privatizzazione dell'acqua toccheranno ben presto anche noi".