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Giorgio De Giorgi: "Ultimo Carico è una commedia
degli equivoci con risvolti poetici"


Giorgio De Giorgi:
"Ultimo Carico è una commedia degli equivoci con risvolti poetici". Così ha definito il film "Ultimo Carico" di Giuseppe Ferlito, il protagonista Giorgio De Giorgi, attore teatrale e cinematografico, di nuovo in scena con il regista fiorentino d'adozione dopo il successo di "Contraccolpo" nel 1988.

"Il film racconta la storia di un anziano signore, che per tutta la vita ha fatto ciò che gli chiedevano gli altri ed un giorno decide di sovvertire questo ordine" - ha continuato l'attore genovese ma toscano d'azione - "Ultimo Carico è un persona che vuol essere trattata con dignità, dall'animo gentile, da rispettare e nel suo viaggio all'interno del film incontra molti giovani con i quali si confronta ed insieme a loro compie un nuovo percorso di vita".

De Giorgi parlando del suo personaggio ha evidenziato alcuni tratti autobiografici: "Il mio ruolo è stato modellato da Ferlito sulla mia personalità, anche se molto distante da me. Ho cercato di dare le mio idiosincrasie al mio personaggio". L'attore ha rivelato anche come è nata la sceneggiatura del film "L'idea iniziale del film è scaturita dall'aneddoto delle pera nella bottiglia, che è l'incipit del film, dove c'è una ragazzina che chiede all'anziano nonno come può crescere questo frutto all'interno del contenitore di vetro. Ultimo Carico, il mio personaggio, è una persona chiusa in un nucleo familiare che lo costrige e come la pera che matura e rompe la bottiglia, anche lui sente il bisogno di libertà e si toglie da questa pesante costrizione che lo affligge. Da questo spunto Ferlito ha costruito la storia del film".

Giorgio De Giorgi ha iniziato a recitare a diciasettanni, nella sua Genova, per poi continuare la sua carriera a Livorno, dove a lavorato con Camilleri in "Così è se vi pare" ed "Assasinio nella Cattedrale"; ed a Firenze con il Teatro del Decentramento Toscano, che portava gli spettacoli dal teatro alle piazze di tutta la Toscana, per approdare infine al cinema con Giuseppe Ferlito, conosciuto nel 1983 e con il quale è nato un grande rapporto d'amicizia e di stima che l'ha portato ad essere un ospite abituale della Scuola di Cinema Immagina di Firenze: "Ferlito è un regista esigente e mi sono trovato subito in sintonia con lui, perchè ho sempre privilegiato le figure che mi hanno saputo dirigere sul set".

27/04/2011, 17:26

Simone Pinchiorri