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"Sequestro Moro, Sentenza di Morte" un altro mattone nel muro


Una breve ricostruzione e molte interviste a giornalisti e scrittori, autori di inchieste e libri sul Caso Moro. Il documentario di Franco Fracassi e dei suoi collaboratori, riassume in poco più di un'ora il groviglio di dubbi che ancora circonda la vicenda. Servizi segreti deviati, organizzazioni malavitose, politici infedeli allo Stato, tutti insieme per continuare a non farci sapere la verità.


Sono le novità che rendono sempre interessanti le vicende del Sequestro Moro; dal 78 in poi un'infinità di strade da percorrere per tentare di capire come in realtà andarono le cose. E' uscito in allegato all'Unità il Dvd "Sequestro Moro, sentenza di Morte" di Franco Fracassi che cerca di riassumere a oggi, i trent'anni e passa di una delle vicende più oscure della nostra storia.
Un'inchiesta interessante, molto televisiva, e ricca di testimonianze, anche di prima mano, che fanno da ossatura al documentario, non troppo ricco di immagini d'epoca ma che grazie proprio ai personaggi intervistati riesce a coinvolgere l'attenzione.

Ma le novità, almeno per chi conosce il Caso Moro, non sono l'arma in più di questo documentario. A parte il paragrafo dedicato all'Anello, l'ultima (in ordine di scoperta) organizzazione segreta di servizi attiva in Italia nel dopoguerra. Ne parla Stefania Limiti, autrice del volume "L'Anello della Repubblica", narrando il coinvolgimento di questa organizzazione che nel tempo si sarebbe occupata dei lavori sporchi per i servizi segreti ufficiali, non ultimo l'affare Moro.

Brigatisti ed ex non vogliono parlarne, lasciando alla storia la loro versione di sempre: "facemmo tutto da soli". Secondo Sandro Provvisionato, giornalista e autore del libro "Doveva Morire", però "i racconti degli ex brigatisti irriducibili, se confrontati fra loro, non ci danno il quadro complessivo, perché sono stati omissori su tantissime cose".

Sta di fatto che nessuno vuole aggiornare la propria versione e dunque, assente la parte attiva nel sequestro, il documentario, come del resto tutta la storiografia fino ad oggi, sfrutta il filone dei deviati, delle negligenze, delle connivenze, scoperte o solo sospettate. Si procede sulle inchieste di giornalisti e scrittori cercando con ogni mezzo la possibile verità, ma soprattutto stimolando qualcuno (Mario Moretti in testa) a dire la propria, e magari definitiva, versione dei fatti.

Tra gli intervistati anche Giancarlo De Cataldo, Giovanni Fasanella, Philip Willan, Rosario Priore, Ferdinando Imposimato, Manlio Castronuovo, Eric Salerno.

Curata la fotografia delle interviste e anche il montaggio con, come in "G GATE", una buona parte realizzata con pertinenti disegni animati.

23/07/2011, 12:19

Stefano Amadio